COVID & MOBILITA'

Trasporti, troppe corse cancellate. "Obbligo di vaccino per gli autisti"

Ogni giorno salta il 10% delle linee a causa dei dipendenti senza Green Pass. Allarme per le prossime settimane. Gabusi: "Se il servizio è essenziale, il Governo agisca di conseguenza". Il Pd attacca la Regione, ma il problema sono i non vaccinati

“Non mi pare un’eresia sostenere che, di fronte a disservizi a causa del personale che rifiuta sia il vaccino sia il Green Pass e tenuto conto che il trasporto pubblico è un servizio essenziale, si possa ipotizzare per i dipendenti l’obbligo vaccinale”.

Mentre resta ancora sul tavolo del Governo, tra frenate e spinte in avanti, l’ipotesi di lockdown selettivi per i No Vax, l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi di ipotesi ne mette in campo un’altra, non meno foriera di opinioni contrastanti e facilmente prevedibili polemiche. Arrivare a prevedere l’obbligo di vaccinazioni per gli autisti e tutto il personale del trasporti pubblico, dai bus ai treni. Naturalmente, la decisione non può essere presa dalla Regione, ma soltanto dal Governo con il passaggio legislativo in Parlamento. Ma è davvero così lontana dal possibile un’assimilazione di chi deve assicurare un servizio definito essenziale come la mobilità a chi opera nella sanità e che all’obbligo di vaccinarsi è tenuto in forza di una norma che risale allo scorso primo di aprile?

“Non mi sogno neppur lontanamente di sovrapporre il lavoro dei sanitari a quello di chi opera nel settore del trasporto pubblico, però il problema esiste e ci sono tutti i presupposti per temere che possa complicarsi nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”, spiega l’assessore. I dati e quel che accade ogni giorno gli danno ragione. La riduzione di personale a causa del rifiuto del Green Pass oscilla tra il 7 e il 10 per cento dell’intero organico del trasporto pubblico locale piemontese. “Ogni giorno riceviamo segnalazione di corse cancellate”. Naturalmente il numero assoluto più alto riguarda Gtt, visto che è l’azienda più grande, ma le riduzioni dei servizi con disagi sulla popolazione riguardano sia la città, sia i piccoli comuni. 

Di ieri l’accusa mossa dal consigliere reginale del Pd Domenico Ravetti alla Regione e alla Provincia di Alessandria sul tema, prendendo a spunto la sospensione del servizio di trasporto scolastico nel comune di Bergamasco a causa della mancanza del Green Pass da parte di alcune autisti. “Ancora una volta le disattenzioni del centrodestra al governo della Regione e alla guida della Provincia fanno emergere una differenza sostanziale tra le parole e i fatti”, sostiene il consigliere dem. Più che disattenzioni o carenze strutturali che sul trasporto pubblico locale, in Piemonte dai treni ai bus, si trascinano dai tempi della giunta di Mercedes Bresso passando per giunte di diverso e opposto colore politico, a provocare i disagi sono coloro che rifiutano vaccino e pure Green Pass. Sostituire autisti No Vax o No Green Pass (spesso coincidenti) non è cosa semplice per nessuno, visto che gli autisti per sostituire quelli non in regola con le norme non si trovano schioccando le dita.  

In più, le assenze per malattia, dall’entrata in vigore del certificato verde, hanno segnato un notevole aumento a dir poco sospetto. Il numero dei dipendenti che non si sono vaccinati fino ad oggi, come ammette lo stesso Gabusi, difficilmente si ridurrà. “Questa situazione già oggi molto difficile, rischi di diventare ingestibile – ammette il titolare dei Trasporti nella giunta di Alberto Cirio – e credo che più prima che poi vada presa per le corna”. Continuare a sostenere, come giusto, che il trasporto pubblico sia un servizio essenziale senza agire di conseguenza con un obbligo vaccinale per il personale rischia di avere effetti molto gravi e di difficile se non impossibile soluzione nel momento in cui verificheranno. “Non voglio nemmeno pensare a cosa potrebbe accadere nel caso si dovesse tornare a ridurre la capienza dei mezzi pubblici. Già così come siamo messi oggi e con l’inverno alle porte la situazione è critica. Di fronte a un proseguire di disservizi e disagi pesanti per i cittadini non vedo alternativa all’obbligo vaccinale.

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