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Film Commission, titoli di coda su Damilano

Dopo due mandati, l'imprenditore lascia il timone all'ingegner Beatrice Borgia. Ma quell'incarico, forse tenuto troppo a lungo, ora potrebbe costargli l'elezione in Sala Rossa

Laureata in Biotecnologie industriali tra l’Università di Torino e l’Imperial College di Londra, titolare di un dottorato in Ingegneria genetica al Politecnico di Zurigo e un successivo master in Business administration presso la Escp Business School di Parigi Beatrice Borgia, il nuovo presidente di Film Commission, che rileva il posto di Paolo Damilano, dopo due mandati. Un incarico per il quale la sua elezione in Sala Rossa – quale candidato sindaco sconfitto – ora è in bilico per un presunto profilo di ineleggibilità sulla base del quale è partita un’azione giudiziaria dei radicali.

Il nuovo cda è composto inoltre da Bartolomeo Corsini ed Elisa Giordano, nominati come Borgia dalla Regione Piemonte, e da Giulia Anastasia Carluccio – che ha assunto il ruolo di vicepresidente – e Tatiana Mazali, indicati dal Comune di Torino.  Gli organi della Fondazione resteranno in carica per quattro esercizi, fino alla data di approvazione dell’ultimo bilancio consuntivo.

Nella medesima sede è stato presentato il nuovo collegio dei revisori, all’interno del quale Maria Carmela Scandizzo subentra a partire da oggi a Franco Omegna. Il cda ha inoltre riconfermato Paolo Manera nel ruolo di direttore della Fondazione.

“Sono onorata di questa opportunità” commenta Borgia. “Credo possa esserci grande valore nell’abbinare le eccezionali competenze presenti nella struttura, che ho già avuto modo di conoscere parzialmente, con la mia esperienza manageriale con profilo internazionale, e metterle al servizio di una istituzione tra le più innovative e strategiche per il settore e il territorio, con la prospettiva di farla crescere insieme sempre più solida nel segno dell’internazionalità, della qualità e della responsabilità sociale e ambientale”.

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