TORINO

Città Metropolitana, centrosinistra vince ma non sfonda

La lista Città di Città ottiene la maggioranza assoluta con 11 eletti su 18, ma l'exploit è del centrodestra che porta in Consiglio sei rappresentanti. M5s ridotto ai minimi termini: beffato l'ex vicesindaco Marocco - TUTTI GLI ELETTI

Il centrosinistra non riesce a portare tutti i suoi amministratori alle urne e alle elezioni per la Città metropolitana di Torino si deve accontentare di eleggere 11 rappresentanti su 18 (cui si aggiunge il sindaco Stefano Lo Russo), mentre il centrodestra porta a casa 6 eletti e il Movimento 5 stelle si ferma a 1.

Durante tutta la giornata di ieri si sono recati ai seggi 2.528 sindaci e consiglieri comunali dei 312 Comuni della Città Metropolitana sui 3839 aventi diritto, cioè il 65,85%. L’affluenza più alta si è registrata a Settimo Torinese (90,44%), quella più bassa a Rivarolo (52,88%).

La lista Città di Città ottiene la maggioranza assoluta ed elegge nove esponenti del Pd: le consigliere di Torino Caterina Greco (4.703 voti) e Nadia Conticelli (3.778), la consigliera di Venaria Rossana Schillaci (3.499) e i sindaci Pasquale Mario Mazza di Castellamonte (4.229), Alessandro Sicchiero di Chieri (3.481), Jacopo Suppo di Condove (3.463), Marco Cogno di Torre Pellice (3.244), Sonia Cambursano di Strambino (3.039). Non influisce sulla corsa di Silvano Costantino (4.484) l'avviso di garanzia recapitatogli ventiquattr'ore prima dell'apertura delle urne dalla Procura di Torino proprio nell'ambito delle elezioni metropolitane. Tra gli alleati dei dem passano il primo cittadino di Vinovo Gianfranco Guerrini dei Moderati (4.677), e la consigliera di Nichelino Valentina Cera per Sinistra Ecologista (3.485).

Determinanti le preferenze espresse dai consiglieri di Torino, pesantissime in virtù del sistema di voto ponderato. All’ultimo momento, per esempio, Cera ottiene il voto di Tiziana Ciampolini, eletta in Sala Rossa con la lista Adesso di Francesco Tresso che così facendo conferma la simpatia (se non il sodalizio) nei confronti dell’area rappresentata a Torino da Marco Grimaldi, il quale a sua volta lo aveva sostenuto alle primarie per il Comune. Resta fuori il radicale Silvio Viale che ha perso per strada il sostegno della compagna di gruppo Elena Apollonio, finito al sindaco di Torre Pellice Cogno in virtù di un accordo con l’area dei fassiniani di Raffaele Gallo. Per un pugno di voti restano fuori anche i rappresentanti Pd del Ciriacese, il primo cittadino di San Carlo Canavese Ugo Papurello (2.885); dell’area di Settimo, il consigliere comunale di Volpiano Emanuele De Zuanne (2.387); e del Chivassese, il sindaco di Cavagnolo Andrea Gavazza (2.397). De Zuanne in particolare è stato vittima di un accordo interno alla componente di Stefano Lepri che ha deciso di dirottare entrambi i voti di Torino (Vincenzo Camarda e Amalia Santiangeli) su Mazza.

Oltre le attese il centrodestra che elegge il sindaco di Rivoli Andrea Tragaioli di Forza Italia (6.076 voti), il consigliere di Luserna San Giovanni Enrico Delmirani, sostenuto da Torino Bellissima (5.065), il consigliere comunale di Ciriè Davide D’Agostino di Fratelli D’Italia (4.750), il sindaco di Venaria Fabio Giulivi, sostenuto dalla Lega che gli ha fatto recapitare anche un voto di Torino, il collega di Beinasco Daniel Cannati, candidato ufficiale del Carroccio (3.686) e a sorpresa anche il vicesindaco di Santena Roberto Ghio (1.529), unico tra gli eletti a non aver ottenuto neanche un appoggio dal capoluogo.  

Infine, nel Movimento 5 stelle, il primo cittadino di Pinerolo Luca Salvai (2.757) arriva primo beffando l’ex vicesindaco metropolitano Marco Marocco (2.148) che resta fuori dal Consiglio.

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