GLORIE NOSTRANE

Mega stipendio per il supermanager: 180mila euro al consulente di Cirio

Entrato nella struttura regionale per l'emergenza Covid, Presti ha conquistato un posto di peso, qualcuno dice di "direttore ombra" della Sanità. Fino a dicembre 2023 si occuperà della campagna vaccinale e pure dei progetti del Pnrr - DOCUMENTO

Costa 171mila euro più 4mila di rimborso spese la collaborazione “ad alto contenuto professionale” di Pietro Presti, il manager chiamato lo scorso anno dal presidente della Regione Alberto Cirio quale suo consulente strategico per il Covid e al quale lo stesso governatore ha rinnovato l’incarico non solo per l’anno in corso, ma anche per il prossimo. 

Già direttore della Fondazione Tempia di Biella, laureato al Dams (con qualche velleità nel mondo dello spettacolo) e poi in Giurisprudenza, dottorato in Economia e Commercio e specializzazione in international management all'MBA di Ginevra, Presti entra nella macchina dell’emergenza nei primi mesi del 2020 quale coordinatore (qualcuno dirà commissario ombra dell’allora direttore generale Chiara Serpieri) all’Asl di Vercelli. Di lì a poco, con la creazione del Dirmei il ruolo del consulente presidenziale aumenta sebbene nella task force sia entrato “a titolo gratuito” (scelta evidentemente rivista, qualcuno ora dice pure compensata). “Metterò a disposizione le mie competenze manageriali e strategiche” spiegava allora. “L’obiettivo è definire nuovi possibili scenari del sistema sanitario regionale che rispondano, da una parte, ad un processo di normalizzazione e, dall’altra, ad una sanità pronta a rispondere alle emergenze”.

La sua azione va subito allargandosi alla gestione del Progetto Scuola Sicura e alla campagna vaccinale (in questo caso con una coabitazione non proprio idillica con l’ex magistrato Antonio Rinaudo (che come altri presta il suo servizio gratuitamente e continua a farlo), due caratteri e due approcci a dir poco differenti.

Pur formalmente consulente, Presti impartisce direttive come un dirigente, l’ultima l’ha affidata a un allarmante sms sabato scorso in vista dell’avvio del nuovo sistema informatico per la gestione delle quarantene e degli isolamenti contumaciali. In quel ruolo c’è in virtù della norma regionale che stabilisce come “il presidente della giunta regionale può avvalersi per lo svolgimento delle proprie funzioni, del supporto di professionalità esterne scelte sulla base di rapporti fiduciari”. Norma richiamata nella delibera che ha appena riconfermato Presti nel suo incarico affidandogli una serie di incombenze che, almeno dalla quantità, ne fanno una sorta di supermanager delle sanità regionale. Valutare la campagna vaccinale, produrre proposte e pareri, analizzare l’andamento dei contagi, financo supportare il presidente nell’ambito del Pnrr sanità e altro ancora. Tutto ciò alla Regione costerà 83.708 euro più 2mila di rimborso spese per l’anno in corso e altrettanto per quello a venire, giacché l’impegno di spesa deliberato è fino al 31 dicembre del 2023. Allora saremo ancora in emergenza? L’auspicio è scontato, intanto però la poltrona di Presti e relativa remunerazione è assicurata. 

Qui la delibera di assegnazione dell'incarico

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