POLITICA & GIUSTIZIA

Caso Ream, appello per Appendino

Rinviata al 18 febbraio l'udienza relativa al debito di 5 milioni per l'area Westinghouse. In primo grado l'ex sindaca è stata condannata a 6 mesi per falso ideologico. A processo anche l'allora capo di gabinetto Giordana e Rolando, assessore al Bilancio dell'epoca

L’ex sindaco di Torino, Chiara Appendino, è tornata questa mattina in tribunale per il processo d’appello sul caso Ream. Condannata in primo grado a sei mesi per falso ideologico, in un processo col rito abbreviato, deve difendersi per quel debito di 5 milioni di euro non messi a bilancio all’inizio della sua amministrazione. Davanti al giudice Piera Capriolio anche l’ex capo di gabinetto del Comune di Torino, Paolo Giordana, condannato in primo grado a 8 mesi, e l’ex assessore comunale al Bilancio, Sergio Rolando.

ll sostituto procuratore generale Giancarlo Avenati Bassi ha chiesto di poter ascoltare i tre revisori contabili, il presidente Herry Fenoglio, Maddalena De Finis e Nadia Rosso, mentre le difese hanno chiesto l’audizione di Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione Crt, dell’ex presidente del Consiglio comunale Fabio Versaci e di Mauro Penasso, all'epoca direttore generale del Comune.

I 5 milioni erano stati dati da Ream, società immobiliare della Fondazione Crt, durante l’amministrazione guidata da Piero Fassino come caparra per l’acquisto dell'area ex Westinghouse, in via Borsellino. Secondo l’accusa il debito non venne messo a bilancio e furono fatte pressioni sui revisori affinché il debito venisse posticipato al 2018. Per le difese, invece, si trattò di un errore tecnico. L’udienza è stata aggiornata al 18 febbraio.

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