EMERGENZA ZOOTECNIA

Peste suina, allarme in Regione
Rischio salasso da 400 milioni

 

Se l'epidemia si estende ai maiali degli allevamenti si dovranno eliminare un milione e 300mila capi per un costo di 390 milioni. L'appello delle associazioni di categoria. Domani in giunta i primi ristori (2 milioni) e il piano di abbattimento dei cinghiali

Lo scenario peggiore è da incubo. Se la peste suina scoperta su alcuni cinghiali nell’Alessandrino dovesse contagiare gli allevamenti piemontesi si dovranno abbattere non meno di un milione e 300mila maiali con un costo di circa 300 euro a esemplare che porterebbero la spesa alla spaventosa cifra di 390 milioni di euro tra distruzione e indennizzo per gli allevatori che vedrebbero chiusa la loro attività per almeno sei mesi.

Con questa ipotetica, ma non escludibile, prospettiva la Regione Piemonte cerca di correre ai ripari, anticipando i tempi della cabina di regia nazionale costituita per fronteggiare una situazione dalle possibili pesantissime conseguenze economiche su una vasta filiera che parte dai mangimi e finisce con la distribuzione al dettaglio dei prodotti. Va detto e ricordato che non esiste un rischio di trasmissione sull’uomo, ma se questo rassicura dal punto di vista strettamente sanitario impone comunque tutta una serie di interventi per evitare che la malattia propagata degli ungulati selvatici coinvolga gli allevamenti.

Nei prossimi giorni saranno abbattuti circa 8mila maiali negli allevamenti dell’Alessandrino e in particolare nelle aree attorno ad Ovada, dove è stata rinvenuta la prima carcassa di cinghiale infetta. Si tratta di maiale non infettati, ma per i quali è stata tuttavia decisa la macellazione in via precauzionale, con un utilizzo delle carni solo dopo cottura e quindi non per i classici insaccati. “Anche per questa operazione dobbiamo affrontare e risolvere non pochi problemi, come quello del reperimento del macello disponibile ad effettuare questa operazione”, spiega l’assessore alla Sanità Luigi Icardi che, di concerto con il collega all’Agricoltura Marco Protopapa porterà domani in giunta la bozza di ordinanza per un piano straordinario di abbattimento dei cinghiali.

Intanto dalle associazioni agricole e degli allevatori arrivano appelli sempre più pressanti. “Non si lascino sole le Regioni, serve sicurezza sui risarcimenti ai prezzi di mercato e una cabina di regia a livello nazionale che gestisca l'emergenza con misure straordinarie e strumenti normativi efficaci”, il messaggio dal focus sulla peste suona organizzato da Cia Piemonte e Liguria. Viene invocato un piano di abbattimenti selettivo che crei una zona cuscinetto, così come un piano di indennizzi congruo, che preveda l'abbattimento dei capi anche in assenza di maiali infetti. E proprio in questa direzione va la decisione del Piemonte, anticipata da Icardi, di mettere subito a disposizione 2 milioni di euro per gli indennizzi, in maniera da anticipare le misure disposte dal Governo, ma che hanno tempi decisamente più lunghi. 

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