GIUSTIZIA

Inchiesta sul "re dei concerti", con Muttoni altri 18 a giudizio

Terminata l'udienza preliminare. L'indagine principale riguarda l'impresario dello spettacolo, in altri filoni coinvolti anche l'assessore della giunta Fassino, Lavolta, e l'ex senatore Esposito che contesta l'uso delle intercettazioni telefoniche

È terminata con 19 rinvii a giudizio e 3 richieste di messa alla prova l’udienza preliminare per l’inchiesta che a Torino vede come figura principale quella di Giulio Muttoni, imprenditore nel mondo dello spettacolo, ex patron della società organizzatrice di concerti, Set Up Live. A luglio (prima udienza il 17) oltre allo stesso Muttoni, saranno processati, per episodi differenti, l’ex senatore Stefano Esposito e l’ex assessore comunale Enzo Lavolta, il numero uno di Live Nation Roberto De Luca. “Prendo atto – ha commentato Esposito – che il giudice non si è pronunciato su una questione di utilizzabilità delle intercettazioni telefoniche ai sensi dell'articolo 68 della Costituzione. Sono senza parole”.

L’udienza preliminare riguardava 35 persone. Gli altri hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. Nel filone di indagine principale il pubblico ministero Gianfranco Colace afferma che Muttoni chiese e ottenne, in cambio di favori, l’aiuto dell’allora parlamentare Esposito (Pd) per arrivare alla revoca di una interdittiva antimafia che la Prefettura di Milano aveva destinato alla sua società. Per Lavolta, invece, si ipotizza un coinvolgimento nell’assegnazione dell’appalto per la location del Terzo forum mondiale dello sviluppo economico locale, tenuto a Torino nel 2015. 

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