LA SACRA RUOTA

Torino viaggerà in Maserati, per una Mirafiori Stellantis

Il tridente è al centro della progettualità del gruppo. Il dilemma, semmai, è cosa verrà prodotto dopo la 500E, perché entro due o tre anni avrà esaurito il suo ciclo - L'analisi di Claudio CHIARLE

Il Piano strategico a lungo termine presentato da Carlos Tavares è in linea con i piano sin qui presentati da Fiat, poi Fca e ora Stellantis. Non sono piani industriali, non sono rivolti al sindacato e ai lavoratori, bensì agli azionisti, agli stakeholder, ai concorrenti. Quindi, in continuità con Sergio Marchionne, mira a dare un segnale ai mercati rappresentando gli scenari futuri e il potenziale aziendale per attrarre investitori. Il Piano ha l’obiettivo di creare valore.

Mi stupisce che opinionisti, sindacalisti, politici non l’abbiano ancora capito e si dicano delusi che non ha parlato di Mirafiori. Però se un sindacalista afferma che non sa cosa si farà a Mirafiori o non conosce il mondo in cui vive o mente sapendo di farlo. Perché le slides di Tavares indicano alcune linee guida chiare. L’elettrico è rivolto solo all’Europa e agli Stati Uniti, spostando comunque le scadenze europee e indicando il 2038 come data per l’addio definitivo del vecchio continente al motore a combustione.

Nella gamma lusso c’è solo Maserati, che è già stato ampiamente confermato come brand per Mirafiori; mentre Alfa Romeo e Lancia (che viene di nuovo valorizzata) e Ds sono i marchi Premium. A questo proposito, la produzione della Lancia, in Italia, deve ancora essere collocata e il tavolo del governo, previsto il 10 marzo a Roma, è una buona occasione per discuterne.

Perciò se escludiamo Dodge, Ram e Jeep, che la fanno da padroni sul mercato Usa, i marchi prodotti in Italia, compresa la parte di Jeep, sono ben posizionati nelle scelte di Tavares. Perciò solo chi ha deciso di non leggere e vedere, oltreché capire, può sostenere che non sa cosa si produrrà in Italia e a Mirafiori. Inoltre il Piano chiarisce che l’elettrico è solo per l’Europa e in parte per gli Usa, motivo per cui non si smetterà di produrre motori endotermici. D’altra parte se il diesel euro 7 entrerà in produzione negli stabilimenti italiani occorre preservare la sua mission a livello globale per tutti i marchi del Gruppo. Per Sudamerica, Africa e Asia non si parla di elettrico e Tavares ne accenna solo per la Cina ma non sembra una priorità. Mentre è prioritario, soprattutto con Psa, entrare nel mercato cinese, quindi con motori endotermici. Tocca agli stabilimenti motoristici italiani, forti della loro esperienza e competenza, essere produttori globali di Stellantis.

Le cinque gigafactory, infatti, saranno allocate due negli Usa e tre in Europa di cui una in Italia, a Termoli. Segno inequivocabile, siccome il Sudamerica è un mercato importantissimo soprattutto per i brand ex Fca, del fatto che solo l’Europa sarà interessata dall’elettrificazione “di massa”, fermo restando che – come sostengono costruttori quali Volkswagen e la stessa Stellantis – il 2030 resta una data non realistica per lo switch off completo, da endotermico a elettrico.

La seconda parte delle slides presentate da Tavares conferma che l’aspetto del software di bordo e della guida autonoma sia uno dei temi che “solleticano” la capacità di stare sul mercato ma suscitano anche molto interessi tra gli investitori e infatti il Piano si conclude con gli aspetti finanziari, indicando obiettivi a dir poco audaci. Ma, per chi non lo avesse ancora capito oggi si produce valore, ricchezza per gli azionisti, non solo più in base a quante auto si vendono ma al valore e a ciò che contengono quelle auto. Ecco perché avere Maserati a Torino è molto importante per il futuro della città.

Un quesito che va posto sicuramente è il futuro della 500E, perché entro due o tre anni avrà esaurito il suo ciclo e quindi bisogna chiedere a Stellantis cosa verrà prodotto successivamente, insieme a Maserati, per saturare Mirafiori. Siccome la 500E è priva  di moltissimi componenti meccanici dobbiamo stare attenti a non perdere una professionalità tutta interna a Mirafiori, che indebolirebbe lo stabilimento, mentre la componentistica dell’automotive ne risentirebbe meno perché produce anche per altre case costruttrici e inoltre il centro Mopar della ricambistica è anche un segnale importante da valorizzare sul territorio torinese.

In sintesi, dal piano esce un’indicazione chiara per Torino: Maserati è al centro della progettualità di Stellantis, insieme ad Alfa Romeo e Jeep prodotti in Italia; quindi bisognerebbe smetterla di dire che vogliamo sapere cosa si farà, perché basterebbe leggere i documenti e agire coalizzando il territorio per dimostrare a Tavares che qui, a Torino, sappiamo pensare, ideare e produrre auto qualitativamente superiori a ogni altro.

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