Stellantis: Lo Russo, fiduciosi per il futuro Torino Mirafiori

"Abbiamo elementi importanti per guardare con fiducia al futuro". Lo ha detto il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, che oggi ha visitato il comprensorio di Mirafiori, accompagnato da Davide Mele, coo Deputy Enlarged Europe di Stellantis, Daniele Chiari, Enlarged Europe Regional Planner &Public Affairs Italy, Santo Ficili, Italy Country Manager, e Luigi Barbieri, responsabile dello stabilimento. Il sindaco ha visitato le linee di produzione della Nuova 500 full electric e delle Maserati, l'impianto pilota Vehicle-to-Grid e l'Heritage Hub. "Per Torino Mirafiori è stato e sarà uno dei tasselli fondamentali della vocazione Automotive. La Città collaborerà per cercare di capire come accompagnare questa transizione osservando quali possano essere le ricadute sul territorio", ha sottolineato Lo Russo al termine dell'incontro. "Con il presidente della Regione siamo uniti nel considerare la questione Stellantis prioritaria. Quando ci sarà l'incontro con Tavares sarò presente". 

"Ho visto le attuali produzioni e mi hanno spiegato come sarà lo stabilimento nei prossimi anni. Occorre fare una riflessione generale su quelli che possono essere gli strumenti a supporto della transizione verso l'elettrico, che e' il cuore della produzione di Mirafiori dei prossimi anni a partire dalla 500e. In questo quadro c'è anche il Polo del lusso con Maserati, l'altro asse dello sviluppo di questo sito", ha detto il sindaco ai giornalisti al Mirafiori Motor Village dopo la visita dello stabilimento. "C'è stato detto che a Mirafiori verranno localizzate tutte le produzioni Maserati e che verrà portata qui tutta la produzione della 500 elettrica, che sarà un modello di punta del gruppo". Per quanto riguarda il futuro della ricerca e progettazione degli Enti Centrali di Mirafiori, per Lo Russo "è un tema delicato per le ricadute, dobbiamo ragione sulle linee di produzione. Credo che tutta la parte di Engineering e di ricerca scientifica tecnologica possa trovare nel territorio un ecosistema competitivo per il sito di Torino. Tra i lavoratori c'e' fiducia nel futuro, non ho colto critiche. Certamente c'è preoccupazione perché come tutti i processi di aggregazione e di trasformazione cambia la logica del gruppo". 

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