FIANCO DESTR

Dalla Sala Rossa a Palazzo Lascaris,  lotta senza quartiere tra Lega e FdI

Ieri la Lega ha votato un odg in cui si chiede il ritiro delle deleghe all'assessore di FdI Marrone, oggi la discussione in Consiglio regionale sul ricorso dei meloniani contro la votazione dell'Ufficio di presidenza. Centrodestra sull'orlo di una crisi

Un messaggio in codice? L’ennesimo segnale della tensione tra Lega e Fratelli d’Italia? L’incidente diplomatico avviene in Sala Rossa ma il terreno di scontro è Palazzo Lascaris dove i due principali azionisti della coalizione che sostiene Alberto Cirio si parlano ormai per carte bollate. Ieri Fabrizio Ricca, che oltre a essere assessore allo Sport in Regione è anche consigliere della Lega a Torino, ha votato un ordine del giorno presentato dal radicale Silvio Viale di sostegno all’Ucraina ben sapendo che il documento conteneva anche l’emendamento che impegna il governatore a “revocare le deleghe all’assessore Maurizio Marrone” per la sua complicità “con il fronte anti europeo del Donetsk che è stato propedeutico all’invasione di Putin”. Ricca dice che lui ha votato un odg “contro la guerra e a sostegno dell’Ucraina” ma non sfugge come sia stato l’unico, assieme al compagno di partito Giuseppe Catizone, di tutto il centrodestra a votare l’atto.

Una votazione arrivata poche ore prima della seduta di un Consiglio regionale in cui la maggioranza di centrodestra si è ritrovata a dover votare la costituzione di Palazzo Lascaris al Tar contro il ricorso di Fratelli d’Italia sull’elezione dell’Ufficio di presidenza, avvenuta da remoto, attraverso il sistema di posta elettronica certificata. È stato l’esponente dem Daniele Valle, vicepresidente dell’Assemblea piemontese, a chiedere e ottenere che la questione fosse trattata dall’aula e non limitata ai cinque membri dell’Udp con l’evidente obiettivo di rendere palese le divisioni interne al centrodestra. “È la prima volta in cinquant’anni – ha detto Valle – che una forza politica di maggioranza ricorre contro se stessa”. “Ci si sta attaccando a una questione procedurale, rialzando il tiro dopo il rimpastino di giunta perché si stanno per ridiscutere le presidenze delle Commissioni. Portare questa discussione in Aula deriva dal fatto di voler tutelare il Consiglio e i suoi organismi, è un atto di grande chiarezza. Spiace che ancora una volta non sia presente il presidente Cirio” ha affermato Valle, mentre tra i banchi d’opposizione l’imbarazzo era palese.

In mattinata Lega e Forza Italia hanno tentato un’ultima mediazione con l’alleato bizzoso per chiedere il ritiro del ricorso ma la risposta è stata picche. Il capogruppo di FdI Paolo Bongioanni tiene duro, gioca sull’equivoco (“al momento il ricorso è stato notificato alla Regione ma non è ancora stato depositato agli uffici del Tar” afferma, lasciando intendere che esistono ancora dei margini di trattativa per il ritiro). Intanto il centrodestra resta sotto scacco, a quanto pare in ossequio a una indicazione arrivata direttamente dai vertici nazionali che in questa fase vogliono marcare la distanza con la Lega a ogni livello. Il capogruppo dei Moderati Silvio Magliano attacca: “Per un posto state tenendo ostaggio il Consiglio regionale. Avete toccato il fondo”; e il Pd mette in scena una protesta affiggendo le immagini dei consiglieri di FdI Bongioanni, Carlo Riva Vercellotti e Davide Nicco.

Con 38 voti a favore, un contrario e due astenuti il Consiglio ha infine approvato la costituzione di fronte al Tar contro il ricorso di Fratelli d'Italia.

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