PALAZZO CIVICO

Stipendi più alti in Sala Rossa

Non solo il sindaco e gli assessori, anche i consiglieri comunali di Torino avranno un adeguamento dell'indennità: nel 2024 incasseranno oltre mille euro in più rispetto all'anno scorso. Un provvedimento passato senza troppo clamore

Non solo sindaco, assessori e presidente del Consiglio comunale. Anche tutti i componenti della Sala Rossa vedranno il proprio stipendio ritoccato sensibilmente verso l’alto già da quest’anno. A ricalcolare le nuove indennità di funzione è una determina dirigenziale approvata, senza troppo clamore, a febbraio che in parte recepisce quanto previsto nell’ultima finanziaria, in parte istituisce qualche gratifica “non dovuta”. Con l’ultima Legge di Bilancio, infatti, il governo di Mario Draghi ha stabilito una progressione del compenso di tutti i sindaci delle regioni a statuto ordinario, dei componenti di giunta e dei presidenti d’aula. Nel caso di Torino, il primo cittadino, che l’anno passato ha guadagnato 9.123 euro al mese, quest’anno arriverà a incassarne 11.227 e, a regime, nel 2024, raggiungerà i 13.800 euro, con il compenso equiparato a quello del presidente della Regione. A guardarla con gli occhi del venale una vera beffa per Chiara Appendino che di soldi ne ha visti decisamente meno rispetto al suo successore, Stefano Lo Russo, sia sul conto corrente di Palazzo civico sia sul proprio.

Un adeguamento che non è uno scandalo, anzi. Soprattutto per un incarico che richiede un impegno acca ventiquattro, responsabilità (soggettive e oggettive) enormi e rischi altrettanto alti come dimostrano i continui procedimenti giudiziari cui ogni primo cittadino fatalmente incappa. A Torino non c’è sindaco che sia riuscito a scampare all’avviso di garanzia negli ultimi vent’anni. Il caso limite è l’ormai arcinota vicenda di Stefania Bonaldi, di Crema, indagata e poi archiviata per una presunta responsabilità oggettiva dopo che un bimbo si è schiacciato il dito nella porta anti-incendio dell’asilo comunale. Per non allontanarci troppo dal capoluogo piemontese, una recente indagine riguarda invece gli ultimi tre sindaci – Sergio Chiamparino, Piero Fassino e Chiara Appendino – accusati tutti “di smog”. Cioè di non avere fatto abbastanza per migliorare la qualità dell’aria della città.

In Parlamento la proposta legata ai sindaci è passata con una larghissima maggioranza e anche la forza anticasta per eccellenza, il Movimento 5 stelle, non ha battuto ciglio nel pigiare il bottone verde. Per trascinamento anche i consiglieri comunali, il cui stipendio è fissato per legge a un quarto di quello del sindaco, vedranno a partire da gennaio, l'aumento sul cedolino. In Sala Rossa il provvedimento non ci è mai arrivato, è bastata una determina del dirigente, ma a oggi nessun coro contrario si è levato, nonostante l’adeguamento per i consiglieri comporti un esborso non marginale per le casse pubbliche. Non solo i componenti della Sala rossa, anche tutti i consiglieri delle otto Circoscrizioni di Torino avranno un adeguamento. Presto, questi ultimi, costeranno più dei soldi che gestiscono.  

Il meccanismo scelto è quello di lasciare invariato il valore del gettone di presenza (120,85 euro) incrementando però il numero di sedute massime riconosciute che passano da 19 a 23. Così l’indennità massima lorda che ogni consigliere comunale potrà percepire passa da 2.280 euro a 2.807 euro nel 2022 e arriverà nel 2024 a 3.400 euro circa. Stesso discorso per i duecento componenti dei parlamentini di quartiere: gettone di presenza fermo a 60 euro e indennità massima mensile che quest'anno passa da 889 euro a 1.094 euro.

print_icon