PASSATO & PRESENTE

"L'Anpi non è equidistante: Russia colpevole dell'orrore di Bucha"

Boeti, numero uno dell'associazione partigiani di Torino, corregge la linea del nazionale, troppo ambigua sulla guerra in Ucraina: "Non c'è dubbio su chi siano i responsabili". Ma in tanti hanno già annunciato di voler strappare la tessera

“Io avrei scritto un comunicato di durissima condanna della Russia, senza se e senza ma”. Il comunicato dell’Anpi sull’eccidio di Bucha, che sta suscitando sdegno e polemiche, però non lo ha scritto lui, Nino Boeti già presidente del Consiglio regionale del Piemonte, a lungo al vertice del Comitato Resistenza e Costituzione e da poco eletto alla guida dell’associazione dei partigiani per la provincia di Torino.

È stato il presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo a mettere nero su bianco che “L’Anpi condanna fermamente il massacro di Bucha”, ma aggiungendo subito dopo “in attesa di una commissione d’inchiesta internazionale guidata dall’Onu e formata da rappresentanti di Paesi neutrali, per appurare cosa davvero è avvenuto, perché è avvenuto, chi sono i responsabili”. Davvero non è chiaro chi siano i responsabili?

Se questa non è cautela, chiamiamola così anche se sovvengono altri termini più efficaci, nei confronti di Vladimir Putin e del regime russo, cos’è, presidente Boeti? Da ieri sui social è un susseguirsi di reazioni sdegnate da parte di iscritti all’Anpi, molti annunciano di strappare la tessera.
“Queste sono reazioni che mi rattristano, che fanno male. E devo dire mi sembrano anche esagerate”.

Però sono la logica conseguenza dell'ambiguità dell’Anpi, che continua a non fare una netta differenza tra aggressore e aggredito.
“Ma l’Anpi non è equidistante rispetto alla Russia e all’Ucraina, è chiaro chi sia il responsabile di quelle atrocità di cui ci sono arrivate le terribili immagini e le testimonianze”.

Converrà che quello che sostiene lei e nessuno pone in dubbio, è diverso da quel che scrive il presidente nazionale.
“Ma la responsabilità di quella strage è inequivocabilmente della Russia. Non credo ci siano dubbi. Ecco perché non comprendo la necessità da parte dei vertici nazionali di aggiungere, in questo caso come in altri precedenti, dei ma e dei però che non servono a nulla, se non a offrire motivo a chi accusa all’associazione di stare con la Russia o comunque di non prendere una posizione decisa. Chi dice che l’Anpi è equidistante tra aggredito ed aggressore dice una falsità. Noi condanniamo l’aggressione da parte della Russia di un Paese libero e democratico come l’Ucraina”.

Difficile poter liquidare le parole di Pagliarulo come una scivolata, non è d’accordo?
“Non so se sia stata una scivolata. In questo caso si sarebbe dovuto fare un comunicato di condanna assoluta per quanto accaduto e che non può che essere addebitato alla Russia. Bisogna avere il coraggio, che poi coraggio non è, di dirlo. Poi è vero che per dire che si tratta di crimini di guerra occorre una procedura di inchiesta internazionale”.

L'ex senatore cossuttiano alla guida dell'Anpi dice di più, dice che bisogna accertare i responsabili mettendo in forse che siano state le truppe di Putin e finendo per inserire nelle ipotesi la tesi russa di una macchinazione propagandistica ucraina. Non è davvero troppo per chi sostiene di rappresentare l’eredità e la memoria della Resistenza, dei partigiani, valori ricordati proprio oggi a Torino al Martinetto?
“Alcune espressioni e interventi dell’Anpi nazionale possono favorire una visione dell’associazione come equidistante rispetto a Russia e Ucraina, ma così non è”.

Anche l’ultimo comunicato, però, non fa nulla per sgombrare il campo da questa visione.
“Posso dire che sarei stato molto più netto nella condanna della Russia. Senza se e senza ma”.

print_icon