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Il Circolo dei lettori volta pagina, dopo il Salone arriva Turetta

Sfuma il "golpe" della destra. Commodo non prenderà il posto di Biino che resta alla guida della fondazione di via Bogino fino alla prossima edizione della fiera del libro. Gli succederà l'alto dirigente del Mibact

Storia breve dall’epilogo annunciato quella scritta, nel giro di una manciata di giorni, sulla possibile nomina di Stefano Commodo, noto avvocato di dichiarate simpatie di destra e ruolo rilevante nell’Opus Dei, alla presidenza della Fondazione del Circolo dei Lettori. Le avvisaglie di una freddezza, per non dire aperta contrarietà, rispetto all’ipotesi di individuare nell’illustre toga torinese (con studio e attività anche negli Stati Uniti) il successore del notaio Giulio Biino, sono state molteplici, evidenti e immediate di fronte alla notizia della presentazione della sua disponibilità ad assumere l’incarico. Disponibilità che il legale non ha certo dato senza esortazioni di peso, non solo limitate ai confini torinesi e neppure piemontesi. Ambienti politici a lui affini avevano puntato su un cambio deciso nella gestione del Circolo, fucina di relazioni e soggetto di rilievo nell’organizzazione del Salone del Libro. Dal canto suo Commodo aveva, da subito, posto come condizione per accettare l’incarico l’avere un fronte il più ampio possibile a sostegno, una squadra e un progetto per portare avanti il cambiamento. 

Di fronte all’assenza dell’uno, così come dell’altro presupposto il passo indietro dell’avvocato è stato conseguente. Del resto i segnali di forti perplessità, non sul profilo personale e culturale piuttosto su quello politico troppo marcato del professionista con Opera Omnia del Duce nella biblioteca di casa, non avevano tardato ad arrivare. Primo tra tutti quello del presidente della Regione. Alberto Cirio aveva lasciato trapelare il suo intendimento di puntare su un profilo di altissimo livello culturale, ma poco o nulla etichettato politicamente. Profilo che si attaglia perfettamente a colui che ricoprirà il ruolo sfumato per Commodo, ovvero l’attuale direttore generale per l’Educazione, la Ricerca e gli Istituti Culturali del ministero della Cultura, Mario Turetta

Nomina che, comunque, non avverrà prima del Salone del Libro, in programma dal 19 al 23 maggio, proprio per assicurare continuità alla gestione della kermesse. Ma è, comunque, deciso che Biino lascerà il suo posto senza che questo sia subordinato alla probabile elezione del professionista al vertice del Consiglio nazionale del notariato. Lo spoil system è deciso, anche se Biino non è figura eccessivamente marcata sul piano politico, è altrettanto vero che il suo arrivo alla presidenza del circolo, diretto da Elena Lowenthal, è avvenuta durante la scorsa legislatura con la giunta di centrosinistra di Sergio Chiamparino

Quello di Turetta, 64 anni e un lunghissimo curriculum professionale nel mondo della cultura, sarà un ritorno che probabilmente prelude a nuove collocazioni professionali. Già direttore della Reggia di Venaria, il grand commis del ministero retto da Dario Franceschini assumerà la guida del Circolo dei Lettori con la non nascosta prospettiva di assumere altri importanti incarichi in Piemonte. Il suo nome è girato con una certa insistenza come possibile direttore o assessore della giunta Cirio. L’alto dirigente ministeriale, dalle non nascoste intenzioni di tornare nelle sue terre (è nato a ad Alpignano), era stato ad un passo dall’assumere il ruolo di vertice in via Bertola poi, invece, assegnato a Raffaella Tittone. Così come il governatore aveva pensato a lui per il ruolo di capo di gabinetto. In quel periodo Turetta preferì restare a Roma. Adesso, tre anni dopo, il suo rientro in Piemonte per guidare il prestigioso ente culturale prefigura probabili ulteriori ruoli importanti su cui già si sta ragionando in piazza Castello e nella Capitale.