Piemonte: Pd, Regione dia seguito a legge parità salariale

 

Il Pd del Piemonte - con il segretario Paolo Furia, il capogruppo in Regione Raffaele Gallo, i consiglieri Ravetti e Canalis, e la parlamentare Chiara Gribaudo - chiede alla Giunta regionale di Alberto Cirio di dare seguito alla legge sulla parità salariale proposta dai Dem e approvata all'unanimità un anno fa dal Consiglio regionale, per la quale manca ancora il regolamento attuativo. "Il tema - ha sottolineato Furia, in conferenza stampa - non è sconnesso da ciò che accade in Italia: la crisi salariale legata alla crisi economica dovuta alla pandemia colpisce soprattutto le donne e i giovani. Il 29 maggio dello scorso anno il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità una norma a prima firma di Domenico Ravetti che per esprimere i propri effetti avrebbe bisogno di un regolamento attuativo che non c'è: questo e' spia del fatto che nella Regione Piemonte c'è una tendenza a fare annunci ma poi non si passa ai fatti. Chiediamo che questa legge diventi realtà e che il regolamento attuativo venga calendarizzato al più presto nelle Commissioni competenti". "In Piemonte - ha detto Gallo - ci sono tre leggi approvate all'unanimità e finanziate nel Bilancio della Regione che sono ferme da un anno senza regolamenti attuativi: oltre a quella sulla parità salariale, anche una sulla tutela degli anziani vittime di truffe e violenza e una sullo psicologo nelle scuole. Daremo battaglia affinché si combatta questo rallentamento: è necessario occuparsi prima delle norme che attendono da un anno, poi di quelle più recenti".

"In Italia - ha rimarcato Ravetti - esiste un gap salariale di genere che nel privato arriva al 19% e nel pubblico al 3%. Con la nostra legge, condivisa in modo bipartisan, abbiamo chiesto un registro delle attività che vengono messe in campo per combattere questa disparità e una certificazione di ciò che viene fatto. Abbiamo anche inserito il taglio del 50% dell'aliquota Irap e una premialità nei punteggi dei bandi regionali per chi assume donne. Ma tutto questo è possibile solo se la Giunta approva un regolamento attuativo per rendere esigibili gli effetti della norma". Monica Canalis ha citato i dati nazionali ed europei che mettono in connessione l'impegno non retribuito delle donne in casa con il livello dell'occupazione femminile. L'occupazione femminile media e' del 63% in Europa contro il 56% dell'Italia. Questo a fronte del fatto che il 75% del lavoro di cura non retribuito Ue è a carico delle donne, e che l'inattività lavorativa dovuta a impegni di cura è al 32,7% femminile e solo al 4,9% riguarda gli uomini. "Un allineamento delle retribuzioni - ha rimarcato Canalis - potrebbe ridurre questo divario". Per Gribaudo, "il Piemonte, che aveva l'occasione con la legge Ravetti di essere una Regione all'avanguardia in Italia su questi temi, ha fallito: sulle pari opportunità - ha osservato la parlamentare dem - bisogna investire, altrimenti i buoni provvedimenti restano lettera morta".

print_icon