DIPLOMAZIA

I capi delle feluche alla Reggia di Venaria

Il 20 maggio la sessione annuale del ministri degli Esteri Ue. Un summit tutt'altro che formale vista la situazione geopolitica. Di Maio, ringraziato dal sindaco Lo Russo: "La città ha una lunga tradizione di vertici importanti"

Torino si prepara a ospitare quella che è difficile non definire la sessione annuale dei ministri degli Esteri che avviene nel periodo più complesso e drammatico per l’Unione Europea. L'incontro fissato per il prossimo 20 maggio si svolge nel contesto dell'aggressione della Federazione Russa contro l'Ucraina, che ha portato all'esclusione della stessa Russia dall'organizzazione. E già questo è un dato eccezionale all’interno di un altrettanto eccezionale quadro geopolitico in cui il ruolo dell’Europa e la sua unità appare sempre più fondamentale per la ricerca di una soluzione che ponga fine al conflitto. Il summit si terrà alla Reggia di Venaria, proprio dove nel 2017 si svolse il G7 dei ministri del Lavoro, della Scienza e dell'Industria.

Nel vertice di Torino, che aggiunge alla città un evento di notevole importanza e visibilità, dovranno essere definiti i passi per rafforzare la capacità di portare avanti la missione in questo nuovo contesto politico. A presiedere la sessione sarà il titolare della Farnesina, un Luigi Di Maio che nel quadro politico italiano è sempre più allineato sul premier Mario Draghi e sempre più distante dal capo politico del suo partito Giuseppe Conte, quest’ultimo reduce dall’aver dovuto incassare il diniego di Palazzo Chigi alla sua richiesta di riferire in Parlamento prima dell’incontro con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden in corso oggi. 

Crisi Ucraina, ma non solo. Di Maio a Torino fornirà ai ministri la possibilità di rivedere lo stato dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto sulla base del rapporto annuale della segretaria generale del Consiglio d'Europa, Marija Pejcinovic Buric. Al centro dei colloqui anche il ruolo che riveste l'organizzazione nel risolvere conflitti e crisi in Europa e la cooperazione con l'Unione europea. Nell’agenda del summit anche decisioni su temi come l’intelligenza artificiale e la criminalità informatica, la libertà d'espressione, la lotta contro il discorso d'odio, i diritti delle donne. Si tratterà, anche e soprattutto negli incontri tra gli sherpa delle delegazioni, di minori e rifugiati, così come del dialogo interreligioso.

A Torino, che si prepara (anche sotto il profilo della sicurezza) ad accogliere la riunione dei ministri degli Esteri, ci sarà il passaggio formale della presidenza del comitato dall’Italia all’Irlanda. Sarà, infatti l’omologo irlandese Simon Coveney a ricevere il testimone da Di Maio. Per la città ospite, un evento di grande rilievo per la diplomazia (e non solo) in un momento mai delicato e complesso come questo. Soddisfatto per la scelta il sindaco Stefano Lo Russo che ha ringraziato “il ministro e la Farnesina per aver sostenuto la nostra città tra le varie candidature arrivate”. Lo Russo ha ricordato come “Torino ha una lunga tradizione di organizzazione di grandi eventi internazionali. Inoltre è stata sede della firma della Carta sociale europea del Consiglio d'Europa nel 1961. Oggi torna protagonista dei grandi eventi, saremo onorati di accogliere le delegazioni europee in un periodo tanto importante per le istituzioni comunitarie. La nostra città – ha aggiunto il sindaco - grazie al suo patrimonio culturale offrirà alle numerose delegazioni partecipanti l'eccellenza italiana”.

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