FRATELLI IN TRASFERTA

Dalla Bielorussia a Castelnuovo di Ceva, buen retiro per Comba

Il numero uno piemontese di Fratelli d'Italia nominato assessore nel piccolo centro al confine con la Liguria. Una enclave del partito di Meloni a pochi chilometri da "casa Crosetto" e dove il responsabile enti locali di Cuneo, Pulitanò, siede in Consiglio comunale

Dalla Bielorussia a Castelnuovo di Ceva. Abituato a muoversi sottotraccia, con la discrezione tipica del “diplomatico”, il console onorario Fabrizio Comba (che a quanto pare non si è mica dimesso dal suo incarico di rappresentanza del governo di Minsk) ha ottenuto, nei giorni scorsi, una nomina forse solo in apparenza insignificante. Proprio lui, imprenditore di successo, che in passato ha occupato gli scranni del Consiglio regionale del Piemonte e ora appare proiettato verso una candidatura in Parlamento, perché mai avrebbe accettato di diventare assessore di Castelnuovo di Ceva, per di più senza deleghe (come si legge sul sito del municipio) ridente località con meno di cento abitanti al confine tra la Granda e la Liguria?

Domanda che circola da qualche giorno negli ambienti della politica, da quando cioè uno dei due assessori presenti in giunta ha dato le dimissioni proprio per fare posto al numero uno di Fratelli d’Italia in Piemonte. La delibera è dello scorso marzo e a destare dei sospetti c’è anche la presenza in Consiglio comunale di un altro esponente di spicco di FdI, quel Rocco Pulitanò che è responsabile enti locali del partito cuneese, nonché staffista del capogruppo Paolo Bongioanni (il Caimano per gli amici) a Palazzo Lascaris. Insomma, pare proprio che i “Fratelli” abbiano trovato in quel paesino che s’arrampica sulle Alpi Marittime una enclave strategica, ma per cosa visto che i suoi 97 abitanti non lo rendono esattamente una fortezza elettorale? La questione è ancora un mistero e chissà che a dipanarlo non possa essere colui che di tutti i sopramenzionati è considerato il capo politico: proprio lui, il Gigante di Marene, al secolo Guido Crosetto, che in caso di rimpatriata disterebbe solo una sessantina di chilometri.

Secondo una fonte dello Spiffero è proprio la nomina ad assessore di Castelnuovo di Ceva che consentirebbe a Comba di evitare l’imbarazzo di dimettersi da console onorario della Bielorussia. Il suo ingresso in giunta – curiosamente senza deleghe – è infatti incompatibile con l’incarico onorifico assegnatogli dall’ambasciata di Minsk e quindi gli ha consentito di chiedere una sospensione in attesa che le acque si calmino. Il tutto, pare, con il benestare dei vertici di FdI, a partire proprio da Meloni con cui ne avrebbe parlato nei giorni scorsi durante la sua visita a Mondovì.

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