AL VOTO

Ballottaggi, sfida Comune: battere l'astensionismo

Tempi supplementari in sei città del Piemonte. Fari puntati su Alessandria, dove il centrosinistra ha il sostegno di Azione e l'eventuale sconfitta della Lega potrebbe creare difficoltà a Molinari. Esito scontato a Cuneo. Ma quanta gente andrà a votare?

Un duello nel duello. Quello tra chi domani andrà a votare per il ballottaggio e chi resterà a casa. L’stensione che è cresciuta in maniera notevole ovunque rispetto alle comunali di cinque anni fa al primo turno del 12 giugno è la grande incognita e il grande timore del voto di domani. Tradizionalmente il numero di votanti che tornano ai seggi per decidere tra i due aspiranti sindaci è sempre sensibilmente inferiore rispetto a quando le liste con tutti i loro candidati attirano un maggior numero di cittadini alle urne. Tutto questo porta ad osservare con attenzione e apprensione da parte degli opposti schieramenti quel sempre più corposo partito che risponde al nome di astensione, pur con alla base diverse e molteplici motivazioni.

Il caso più eclatante riguarda, forse non caso, proprio la città dove l’esito del ballottaggio è del tutto incerto e lo scarto tra il (ri)candidato del centrodestra il leghista Gianfranco Cuttica e il piddino Giorgio Abonante, a favore di quest’ultimo, è appena di un paio di punti. Ad Alessandria, infatti, appartiene il record negativo di affluenza al primo turno quando la percentuale di elettori si è fermata al 46,75 contro il 58,29 delle elezioni precedenti. Calerà ancora questa percentuale domani? E chi favorirà? L’impegno che entrambi gli schieramenti in queste ultime ore è proprio volto a portare ai seggi tutti gli elettori di due settimane fa, cercando di convincere chi inveve era rimasto a casa. Saranno più bravi nell’impresa nel centrosinistra che annusa il profumo di vittoria proprio per quei due punti in più, oppure il centrodestra che nella città del capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari gioca (anche non volendolo) una partita nazionale? 

Decisamente non al cardiopalmo il ballottaggio a Cuneo, così come ad Acqui Terme dove due settimane fa si è superata la soglia critica del 50% dei cittadini al voto. Nel capoluogo della Granda è andato ai seggi il 54,48% degli aventi diritto segnando un calo rispetto al 58,66 di cinque anni prima. Meglio ancora è andata nella città termale con un’affluenza del 58,43, comunque decisamente inferiore al precedente 63,60%. A Cuneo il risultato appare scontato: in una città dove il Pd è il primo partito, l’ex senatrice dem Patrizia Manassero – sostenuta dal sindaco uscente Federico Borgna giunto alla scadenza del secondo mandato – arriva al ballottaggio forte del 46,95% incassato al primo turno contro il 19,84% del candidato di centrodestra Franco Civallero. Nessun apparentamento è stato fatto con il Movimento 5 stelle, che al primo turno ha corso da solo raccogliendo l’1,7%.

Oltre ai due capoluoghi di provincia altri quattro Comuni sopra i 15mila abitanti torneranno alle urne domenica per i ballottaggi. Si tratta di Chivasso, Savigliano, la già citata Acqui Terme e Omegna

A Chivasso, dove il centrosinistra si è presentato al primo turno diviso, la candidata del centrodestra Clara Marta, in testa con il 42,06%, va al ballottaggio con il sindaco uscente Claudio Castello, esponente civico in coalizione con Pd e altre liste, che si è fermato al 40,37%. Nessun apparentamento con il pezzo di centrosinistra rappresentato dalla consigliera comunale uscente Claudia Buo, che dopo avere lasciato la maggioranza di Castello ha corso da sola al primo turno. A Savigliano (Cuneo) il ballottaggio è fra l’ex grillino Antonello Portera, che ha raccolto al primo turno il 35,3%, e il candidato del centrosinistra Gianfranco Scaglione, ex assessore Pd che ha totalizzato il 28,7%. Fuori dai giochi il sindaco uscente Giulio Ambroggio, vecchia militanza di sinistra che ha rotto con i dem e ha corso senza simbolo al primo turno.

Tornando ad Acqui Terme, la competizione è fra l’ex sindaco di centrodestra per due mandati ora esponente civico Danilo Rapetti, il più votato con il 39,3%, e il primo cittadino uscente Lorenzo Lucchini, eletto cinque anni fa sotto le insegne del M5s e che ha ritenuto di ripresentarsi appoggiato da alcune liste civiche, ma senza il simbolo pentastellato. Lucchini si è fermato al 17%. 

A Omegna (Vco) gli sfidanti sono il sindaco uscente di centrodestra Paolo Marchioni, che si presenta con il 38,8% del primo turno, e Alberto Soressi del centrosinistra formato da Pd in coalizione con liste civiche, che arriva al ballottaggio con il 33,8% raccolto al primo turno.

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