POLITICA & LEGALITÀ

Mafie, un milione per i beni confiscati

Nel giorno del trentesimo anniversario della morte del giudice Borsellino, il Consiglio regionale approva all'unanimità un provvedimento che garantisce risorse per la riqualificazione e la gestione delle strutture appartenute alle cosche

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato all’unanimità lo stanziamento di 900mila euro in due anni per il riuso da parte della collettività dei beni confiscati alle mafie. Con la delibera sono stati approvati anche due ordini del giorno collegati, presentati rispettivamente da Diego Sarno del Pd e dal capogruppo Fdi Paolo Bongioanni, che impegnano la giunta di Alberto Cirio a mantenere il finanziamento anche per gli anni successivi al primo biennio e ad estendere i beneficiari, includendo oltre ai Comuni anche gli enti del Terzo settore.

L’approvazione della delibera arriva proprio nel giorno in cui ricorre il trentesimo anniversario della morte del giudice Paolo Borsellino, ucciso da Cosa Nostra nell’attentato di via D’Amelio in cui persero la vita anche cinque agenti della scorta. “Dopo aver raddoppiato i fondi per i contributi alle iniziative in occasione della celebrazione delle vittime delle mafie, sono orgoglioso dell’approvazione del nostro provvedimento sui Beni confiscati alle mafie – dichiara l’assessore Maurizio Marrone –. Ogni anno saranno messi a disposizione 450mila euro, di cui 120 mila per la spesa corrente dei beni e 230mila per spese di investimento sugli stessi. La novità, infatti, è che d’ora in avanti i comuni e gli enti avranno la possibilità non solo di ristrutturare i beni per poi metterli a disposizione della cittadinanza, ma potranno anche utilizzare i fondi regionali per le utenze dei beni in loro carico”. L’esponente di Fratelli d’Italia si è detto “dispiaciuto” per l’esclusione dei beni confiscati alle mafie dai finanziamenti del Pnrr.

Lo scorso 23 maggio, nel giorno di un altro anniversario doloroso, quello della strage di Capaci in cui morirono il giudice Giovanni Falcone e la sua scorta, il Tribunale di Torino aveva dato il via libera per la cessione del castello di Bramafame, confiscato nel 2012 alle cosche, al Comune. Assieme al castello erano stati ceduti anche due alloggi sequestrati alla mafia. Per questi e altri beni ora ci saranno le risorse per la riqualificazione e la gestione.

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