Iren: Armani, su rinnovabili anticipato a fine '22 obiettivo '26 

"Abbiamo avviato da novembre il nostro piano di sviluppo sulle rinnovabili, che prevede 2.200 megawatt come obiettivo al 2030, e già oggi possiamo dire che a fine 2022 raggiungeremo l'obiettivo che ci ponevamo per il 2026: cioè 250 megawatt di nuova potenza da rinnovabili, traducibili in circa 250 mila famiglie alimentate". L'amministratore delegato di Iren, Gianni Vittorio Armani, lo ha detto a margine dell'incontro della Genova Summer school dedicata alla sostenibilità, introdotta dal rettore dell’Università di Genova Federico Delfino e chiusa dalla lectio magistralis del ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini. La crisi energetica ha dato un'accelerazione agli investimenti sulle rinnovabili, sulle quali punta appunto anche Iren. "La sensibilità sul costo dell'energia ha svegliato il Paese rispetto a decisioni che erano sicuramente necessarie già molto prima - ha aggiunto Armani -. Non sarà una crisi passeggera, il costo dell'energia rimarrà alto per molti anni e questo implicherà che molti settori economici, come anche il nostro comportamento di tutti i giorni, dovrà adeguarsi ad un costo dell'energia molto maggiore. Un po' come abbiamo fatto quando c’è stata la crisi dell'energia nel 1972 nella riduzione dei consumi e il cambiamento dei comportamenti individuali delle nostre famiglie". La scelta di non investire prima sull'autonomia energetica e quindi "non pensare che l'autonomia energetica di un continente fosse strategica da presidiare" è stata "un po' miope" aggiunge Armani. "Il bagno di realtà con una crisi vera, che nasce dalla guerra e mette a rischio le democrazie andando oltre la sola convenienza economica, ha dato una svegliata all'Europa che credo debba prendere e stia prendendo decisioni importanti in questa direzione".

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