SANITÀ

Ospedale di Tortona, politica divisa sull'ingresso dei privati

Dopo l'anticipazione dello Spiffero, la gara per affidare reparti e servizi all'esterno suscita forti reazioni. Il Pd chiede conto a Icardi. Fornaro (LeU): "Bloccare il bando". Sul fronte opposto il sindaco Chiodi (Lega) esulta per la soluzione che "salverà" la struttura

Parte in salita la privatizzazione parziale dell’ospedale di Tortona. Dopo la notizia data dallo Spiffero della delibera dell’Asl di Alessandria con cui si predispone una gara per affidare all’esterno, dunque ai privati, il reparto di Recupero e Riabilitazione Funzionale, una serie di ambulatori specialistici e il Pronto Soccorso è un susseguirsi di reazioni critiche e allarmate, con addirittura richieste di bloccare la procedura.

“Stanno cedendo la sanità pubblica ai privati” scrive il segretario regionale dello Smi, uno dei sindacti dei medici di medicina generale, Antonio Barillà commentando il post di Chiara Rivetti, sua omologa in Annao-Assomed sigla che rappresenta i medici ospedalieri, in cui tra le altre cose si chiede “perché un appalto di ben 9 anni? Forse perché durata lunga è più allettante?”. 
Ma è anche e soprattutto la politica a reagire alla decisione assunta dall’Asl alessandrina e messa nero su bianco dal suo direttore Luigi Vercellino.

“Apprendiamo dagli organi di informazione che, dopo una lunga attesa e non pochi solleciti, l’Asl di Alessandria ha predisposto gli atti per bandire la gara per consentire che una parte dell’Ospedale di Tortona venga gestito dai privati. Di fronte a questa notizia – scrivono in una nota i consiglieri regionali del Pd Domenico Ravetti e Daniele Valle, quest’ultimo vicepresidente dell’assemblea di Palazzo Lascaris - pensiamo che sia normale che vengano poste pubblicamente alcune domande: la privatizzazione di ambulatori e pronto soccorso è un indirizzo dell’Assessorato regionale alla sanità? E, nel caso in cui la risposta fosse affermativa, vorremmo sapere – aggiungono i dem – se il modello di sanità che ha in mente il centrodestra sia quello di mettere sul mercato tutto quello che non riesce più a gestire e cederlo al miglior offerente”. 

Valle e Ravetti chiedono all’assessore Luigi Icardi se “questo disegno che, per ora riguarda Tortona, fa parte di una strategia del centrodestra che coinvolgerà tutto il Piemonte?”. Dai banchi del Pd viene ribadita l’importanza di una sanità pubblica, forte e moderna, una sanità in grado di rispondere correttamente e tempestivamente alle necessità dei cittadini”, quindi “sarebbe importante impegnarsi per ridisegnare questa sanità, per potenziare i nostri presidi ospedalieri e non spezzettarli, cedendoli ai privati. Non occorrono miracoli per rilanciare il nostro sistema sanitario e adeguarlo ai nuovi tempi, alle nuove esigenze, alle nuove richieste, ma buon senso e volontà”.

Da Palazzo Lascaris interviene anche il capogruppo di LuV Marco Grimaldi: "Da mesi denunciamo un piano strisciante delle Regione per privatizzare interi pezzi di sanità pubblica che la Pandemia ha ulteriormente indebolito. Icardi non può continuare a stare zitto ora che i piani di smembramento dell’Ospedale di Tortona sono pubblici. Se non è sua intenzione vendere ai privati fermi subito il bando per la vendita di un presidio sanitario che, ricordiamo, è riferimento per un bacino di utenza estremamente esteso e include aree marginali e piuttosto isolate".

Di “una scelta di parziale privatizzazione della sanità pubblica tortonese che viene assunta al di fuori di un piano strategico e di un confronto nelle sedi istituzionali con i sindaci”, parla il deputato e capogruppo alla Camera di LeU Federico Fornaro il quale chiede all’Asl “il ritiro della delibera e il blocco delle procedure del bando”. Per Fornaro, inoltre “sarebbe utile che l’assessorato regionale alla Sanità si esprimesse su questa scelta e soprattutto sul futuro della rete ospedaliera e del potenziamento della rete della medicina territoriale nella provincia di Alessandria, grazie ai fondi del Pnrr”.

Nel tardo pomeriggio arriva anche il comunicato dell’Asl, in cui si dà conto della pubblicazione della delibera (anticipata ieri dallo Spiffero) specificando che “al soggetto privato che si aggiudicherà la gara verrà chiesto di gestire in autonomia e con assunzione di responsabilità gestionale e sanitaria tre distinti servizi sanitari: 1) Il nuovo reparto di Recupero e Riabilitazione Funzionale mediante prestazioni di riabilitazione specialistica di tipo motorio (cui verrà assicurato un flusso costante di pazienti dal reparto ospedaliero di Ortopedia con priorità per i pazienti di Tortona), con dotazione di personale medico, infermieristico, riabilitativo e di supporto. Nell’ambito del servizio, sono richieste anche prestazioni di tipo ambulatoriale. 2) la Piattaforma Ambulatoriale (collegata al Pronto Soccorso nelle ore diurne con sistemi di accesso fast tracking) per le specialità indicate, con dotazione di personale medico, infermieristico e di supporto. 3) Il servizio di pronto soccorso 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno con dotazione di personale medico. Per quanto riguarda la “Piattaforma Ambulatoriale” le specialità individuate sono Cardiologia, Neurologia, Allergologia-Pneumologia, Dermatologia, Gastroenterologia e Reumatologia. 

Nello stesso comunicato dell’azienda viene inusualmente pure riportato il commento del sindaco di Tortona Federico Chiodi (Lega). “La buona notizia – sostiene il sindaco – è che Asl e Regione Piemonte investiranno quasi 50 milioni di euro nel nostro ospedale per i prossimi nove anni. Oltre 5 milioni all’anno non soltanto per gestire il nuovo reparto di Riabilitazione, a lungo atteso, ma anche per potenziare una serie di servizi ambulatoriali, oltre al Pronto Soccorso che da tempo versa in gravi difficoltà a causa della cronica assenza di personale”.

Il sindaco spiega inoltre che “l’ospedale di Tortona non viene privatizzato ma rimane sotto il controllo della sanità pubblica, aprendo però alle professionalità che il settore privato può garantire in un momento in cui non solo l’Asl della nostra provincia, ma tutto il sistema sanitario nazionale attraversa grandi difficoltà per l’assenza di medici e infermieri. Alle risorse stanziate per consentire questa riqualificazione vanno aggiunti – prosegue il primo cittadino – gli ulteriori investimenti, già in atto, sulla robotica e le attrezzature d’avanguardia a servizio dei reparti di Chirurgia e Ortopedia che già rappresentano delle eccellenze per il nostro territorio. Tutti insieme questi interventi riporteranno l’ospedale a ricoprire un ruolo di primo piano all’interno della rete ospedaliera del territorio”.