GIUSTIZIA

Tragedia funivia, inchiesta in salita tra ritardi e girandola di giudici

A un anno dal primo sopralluogo sul Mottarone l'attività tecnica non è ancora conclusa. Dopo la proroga concessa dal giudice il 16 settembre vanno depositate le relazioni dei periti. Ma non è l'unico intoppo: mancano ancora le motivazioni della Cassazione

Esattamente un anno fa, il 3 agosto 2021, i due collegi dei periti nominati dal tribunale (quello degli esperti informatici e quello cosiddetto delle cause) salivano per la prima volta in vetta al Mottarone. Era l’inizio delle attività tecniche disposte nell'ambito dell'incidente probatorio per il tragico schianto della cabina numero 3 della funivia che il 23 maggio scorso è costato la vita a 14 persone. Dodici mesi dal primo sopralluogo per una attività tecnica che non è ancora conclusa, e che dovrebbe tagliare il traguardo entro il 16 settembre, data fissata nell'ultima proroga concessa dal gip, Annalisa Palomba. Entro quella data i tecnici dovranno infatti depositare le loro relazioni, che saranno discusse nelle udienze già fissate per il 20, 21 e 24 ottobre.

Il prolungamento dei tempi dell’incidente probatorio non è l’unico in un procedimento molto complesso come questo. Non c’è infatti ancora traccia delle motivazioni sulla base delle quali lo scorso 17 aprile la Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza del tribunale del Riesame di Torino che disponeva gli arresti domiciliari per due degli indagati, il titolare della società di gestione della funivia, Luigi Nerini, e il direttore di esercizio, Enrico Perocchio. Normalmente la Corte deposita le motivazioni delle sue decisioni entro tre mesi dal pronunciamento, termine che è abbondantemente superato.

Nei giorni scorsi si era registrato ancora un cambio della guardia al Tribunale di Verbania nell'ambito dell’indagine. Il giudice Annalisa Palomba, che in questo momento è titolare come gip del fascicolo è stata trasferita da Verbania alla Corte d’Appello di Torino. Il giudice ha ricevuto “in eredità” il procedimento dalla collega Elena Ceriotti, andata in pensione nello scorso mese di dicembre. A sua volta Ceriotti aveva avuto in affidamento il fascicolo dopo la rimozione da parte del presidente Luigi Montefusco di Donatella Banci Buonamici. Il magistrato che, nei primi giorni dopo la tragedia, presiedette l’udienza di convalida dei fermi disposti dalla Procura nei confronti del titolare della Funivia Nerini, del caposervizio Gabriele Tadini e del direttore di esercizio Perocchio, decidendo di rimettere in libertà Nerini e Perocchio. Proprio la Banci, che attualmente svolge pro tempore le funzioni di presidente del tribunale a seguito del pensionamento di Montefusco, è stata a sua volta trasferita, e dall’autunno sarà in organico alla Corte d’Appello di Milano. Il giudice Palomba ha fatto sapere che è sua ferma intenzione portare a termine l’incidente probatorio.

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