VERSO IL VOTO

Calenda rompe con il Pd

Dopo le intese "parallele" siglate da Letta con sinistra, verdi ed ex M5s il leader di Azione torna sui suoi passi e riprende la strada del Terzo polo. Andrà con Renzi? "Non ci siamo sentiti, ma ci parlerò"

È il giorno del “gran rifiuto” di Carlo Calenda. Il leader di Azione ha annunciato di aver rotto l’alleanza siglata mercoledì con il Partito democratico. La decisione dopo l’intesa siglata da Letta con verdi e sinistra (Fratoianni e Bonelli), e gli ex M5s (Di Maio in accoppiata con Tabacci). “Alla vigilia di queste elezioni ho intrapreso un negoziato col Pd, non ho mai voluto distruggere il Pd, con Letta abbiamo iniziato un negoziato per costruire una alternativa di governo. Ma mano a mano si univano pezzi che stonavano – ha detto l’ex ministro a Mezz'ora in più, su Rai Tre –. Oggi mi trovo a fianco a persone che hanno votato 54 volte la sfiducia a Draghi. MI sono un po’ perso. Per questo non mi sento di andare avanti con l’alleanza: è una delle decisioni più sofferte della mia vita”.

Concetti ribaditi poco dopo con un tweet: “Abbiamo iniziato con un’agenda precisa e abbiamo finito con una coalizione contraddittoria e non credibile. Sostituire i 5s con ex 5s e gente che ha votato la sfiducia a Draghi ed è contro la Nato è insensato. E doppi patti sono incomprensibili”.

Ora secondo molti si impone un percorso comune con Matteo Renzi che proprio oggi ha ufficializzato l’intesa con Federico Pizzarotti, ex sindaco grillino di Parma oggi a capo della Lista civica nazionale: “Non l’ho sentito, ma gli dirò che come non si fa la politica destra contro sinistra non si fa nemmeno contro chiunque. Bisogna spiegare agli italiani come governare. Non ho parlato con Renzi, ma ci parlerò. Se vedo una strada convergente? Lo vedremo. Negli ultimi due giorni ho ricevuto dai renziani contumelie, qualsiasi scelta non coincida con quella di Renzi per loro è una scelta da traditore della patria”. “Tra tante difficoltà, internazionali e domestiche, ora è il momento della Politica con la P maiuscola. Abbiamo una opportunità straordinaria Terzo Polo”, scrive su Twitter il leader di Iv Renzi aprendo la porta al suo ex ministro.

L’ipotesi di un’intesa con Renzi potrebbe diventare una scelta obbligata qualora +Europa, che ricordiamo consentiva alla formazione di Calenda di esimersi dalla raccolta delle firme, decidesse di non seguire Azione. Fra stasera e domani il partito di Emma Bonino guidato da Benedetto Della Vedova riunirà la direzione per valutare lo scenario. “C’è grande sorpresa per la decisione unilaterale presa da Calenda. Noi continuiamo a dare una valutazione positiva al patto col Pd”, dichiara il deputato e presidente di +Europa, Riccardo Magi. Nell’accordo “era evidente che ci sarebbero state altre liste ed era evidente che ci sarebbe stato un rapporto politico privilegiato con noi, basato sulla continuità dell’azione del governo Draghi, rispetto al patto elettorale con le altre liste. Ieri Letta lo ha ribadito”. Poi, rispetto ad Azione, “per noi la priorità era mantenere l’unità della federazione, prendere decisioni insieme e poi mantenerle. Serietà è anche questo”.

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