FIANCO DESTR

"Non scappo, conquisterò Torino". La sfida (senza rischi) di Montaruli

La deputata di FdI lancia il guanto a Pd e M5s nel secondo collegio di Torino. Stoccata ad Appendino: "Non si è ricandidata a sindaco perché sapeva di perdere". Ma il suo vero avversario è il cattodem Lepri. E se dovesse andare male c'è il doppio paracadute del proporzionale

Augusta Montaruli crede nel colpaccio. Le è riuscito quattro anni fa perché non provare a ripeterlo? Per questo, dice la pasionaria della destra torinese “ho chiesto al mio partito di essere ricandidata lì dove ero stata eletta”. “Perché credo che non si debba scappare dai propri territori, perché credo – prosegue – che questo territorio abbia bisogno e quindi che sia giusto dare nuovamente il proprio nome alla conferma dei cittadini. FdI ha la candidatura all'uninominale in entrambi i collegi della città e questo è anche un segnale all’elettorato del centrodestra, noi nella vittoria di una città come Torino ci crediamo”. Nonostante l’utilizzo smodato del verbo “Credo”, claim elettorale di Matteo Salvini, Montaruli è una delle figure in ascesa di Fratelli d’Italia, fedelissima di Giorgia Meloni sin da quando militavano insieme nel Fronte della Gioventù, approdata a Montecitorio per la prima volta quattro anni fa quando lei, anima nera della rossa Torino conquistò un collegio nel testa a testa “in rosa” contro la democratica Paola Bragantini, battuta per poche decine di voti.

Il terreno di battaglia sono ancora una volta quelle periferie che ormai da un decennio hanno voltato le spalle al centrosinistra. Prima invaghite del Movimento 5 stelle, poi sul carrozzone (anzi, sul Carroccio) di Salvini e adesso pronte a voltarsi definitivamente a destra verso Fratelli d’Italia. È il secondo collegio di Torino, che comprende le Circoscrizioni Tre, Quattro, Cinque e Sei, tra quelli più in bilico della Penisola. E sì che Montaruli Torino Nord non ha mai smesso di presidiarla in questi anni, tra riunioni e cortei per la sicurezza promossi assieme al suo sodale politico, l’assessore regionale Maurizio Marrone. “Ho visto il consenso crescere e il consenso cresce tanto più tu accetti la sfida e io la accetto perché credo che sia giusto che gli elettori del centrodestra sappiano che in FdI possono trovare quelle persone che non si arrendono, che da questa città non scappano” afferma ancora, ormai in trans agonistica, la Montaruli a margine di un’iniziative elettorale nel quartiere Vallette sul caro bollette. Insomma, non le manca certo lo spirito battagliero anche se, a differenza di quattro anni fa, quando se la giocava “dentro o fuori” oggi, che il suo status nel partito è cresciuto, si è fatta riservare un doppio paracadute nei due listini proporzionali di Torino, dov’è capolista. Perché lei, Augusta, non ha certo paura di lottare nel fango e sporcarsi le mani, ma se la porta principale dovesse rimanere chiusa, è sempre meglio poter contare su un’entrata dal retro.

Montaruli non risparmia una stoccata alla rivale Chiara Appendino, candidata nello stesso collegio. “Faccio una valutazione personale con tutto il rispetto dell’avversario – dice – chi è sindaco uscente, ha fatto solo un mandato e non si ricandida per me è assolutamente incomprensibile. La verità è che sapeva che poteva perdere e quindi è scappata, io non sono una che scappa”. Ma il vero avversario della deputata meloniana sarà il deputato uscente del Pd Stefano Lepri, area cattolica, che per la seconda volta è costretto, suo malgrado, a doversi sudare l’elezione in un collegio tutt’altro che blindato, in cui lui parte sfavorito. Enrico Letta gli ha riservato un posto (il quarto) nel listino proporzionale, ma nel suo caso è un paracadute che potrebbe non aprirsi.

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