VERSO IL VOTO

Torino sotto assedio, la resistenza del Pd

Il centrosinistra rischia di perdere anche nell'ultima roccaforte rossa del Piemonte. Mantiene un piccolo vantaggio solo nel collegio della Ztl. Tre amazzoni di Fratelli d'Italia pronte a prendersi l'ex capitale dell'operaismo dove ora le tute blu votano la Meloni

E se cadesse anche la rossa Torino? Scrutano l’orizzonte con preoccupazione al quartier generale del Nazareno, dove sondaggi sempre più cupi tratteggiano l’avanzata di Fratelli d’Italia mentre gli alleati del Pd sono impalpabili, eterei, gassosi. Una bella beffa per un centrosinistra che giusto un anno fa tornava trionfante a Palazzo civico, grazie al successo del sindaco Stefano Lo Russo contro Paolo Damilano, con il Movimento 5 stelle fuori dai due poli, relegato di fatto all’irrilevanza. In dodici mesi la musica rischia di cambiare nuovamente e le note potrebbero essere quelle di un requiem per Enrico Letta e compagni.

Anche nella comfort zone della Ztl i dem rischiano di essere travolti se la coalizione non tiene a livello nazionale. I candidati, certo, possono mettercela tutta tra mercati e banchetti ma, dati alla mano, possono spostare massimo un punto percentuale. E se è vero che gli ultimi sondaggi nazionali danno un Pd tra il 20 e il 22 percento, con le altre liste satellite che insieme non superano il 6-7 allora il rischio débâcle è alto. Nel collegio camerale che comprende anche il quartiere Centro, Enrico Letta ha catapultato il presidente di Più Europa Riccardo Magi, convinto che si trattasse di un seggio blindato e invece secondo le ultime rilevazioni il centrosinistra è in vantaggio ma di un soffio. Secondo una simulazione di BiDiMedia fatta alla fine di agosto Pd e alleati sarebbero al 38,8%, mentre il centrodestra al 37,4.  

Nel secondo collegio di Torino – che comprende i quartieri della periferia Nord – FdI, Lega e Forza Italia erano già avanti due settimane fa (+3,2%), ora potrebbero aver incrementato il vantaggio. Qui il Pd schiera il deputato uscente Stefano Lepri, rappresentante di spicco dell’area cattolica del partito, che spera di essere premiato per il suo impegno a sostegno della famiglia, della disabilità e del Terzo Settore (in questa legislatura è stato autore della legge sull’assegno unico). E se cadono i due collegi camerali, non ci sarebbe scampo neanche per quello senatoriale dove corre Andrea Giorgis, giurista, docente universitario e già capogruppo in Sala Rossa.

I tre se la devono vedere con altrettante agguerrite donne di Fratelli d’Italia: alla Camera ci sono l’assessora regionale Elena Chiorino, legatissima al ras di Biella (ed emergente nel cerchio meloniano) Andrea Delmastro, e la deputata Augusta Montaruli, al fianco a Meloni sin dai tempi del Fronte della Gioventù. In Senato, invece, mentre a contendere lo scranno a Giorgis c’è la leghista Marzia Casolati, nella provincia è in campo un'altra meloniana come la consigliera comunale Paola Ambrogio, moglie dell’ex assessore regionale Roberto Ravello, tra i pochi rimasti fedeli fino all’ultimo ad Agostino Ghiglia, oggi tra i collaboratori di Alberto Cirio. Storie diverse per le tre amazzoni ma lo stesso obiettivo di far bruciare la Fiamma sotto le terga dei progressisti.  

Anche secondo le stime appena elaborate da YouTrend Magi avrebbe una probabilità “Medio-Alta” di essere eletto, mentre le possibilità di Lepri sarebbero “Medio-Basse” e quelle di Giorgis “Medie”. Insomma, c’è grande incertezza nell’ex roccaforte rossa sotto assedio come neanche ai tempi d’oro di Silvio Berlusconi. Nel 2018, quando il Pd crollò al suo minimo storico, riuscì a vincere due collegi su quattro alla Camera e uno su due al Senato.

Una missione quasi impossibile tocca invece all’ex segretario del Pd piemontese Davide Gariglio, che paga la sua appartenenza alla componente renziana di Base Riformista, con un collegio, quello di Collegno, in cui i punti da recuperare nei confronti del centrodestra, che schiera la leghista Elena Maccanti, sempre secondo le stime di BiDiMedia, sarebbero 4.

In questi quattro collegi – tre alla Camera e uno al Senato - il centrosinistra tenterà di frenare l’avanzata di FdI e alleati. Il resto del Piemonte è già completamente tinto di blu.

print_icon