Lasorella (Agcom): "Par condicio va estesa al web"

Serve una nuova legge sulla par condicio perché quella approvata nel 2000 non disciplina internet e i social. Per il presidente dell'Autorità per le Comunicazioni (Agcom) Giacomo Lasorella, il compito spetta "al nuovo Parlamento che eleggiamo giusto oggi, e all'Unione Europea". La speranza dell'ente "è che i partiti italiani aggiornino la legge sulla par condicio permettendoci di regolare anche Internet fin dalle prossime amministrative". Ma serve, precisa il presidente, "un accordo largo fra tutti i partiti politici". L'Agcom, spiega Lasorella, presenterà "un libro bianco", frutto del confronto fra studiosi della materia, "che metteremo a disposizione del Parlamento, pieno di proposte concretissime", assicura. Durante la campagna elettorale sono stati ricevuti 16 esposti. "Sono stati valutati con scrupolo", dichiara il presidente, che sul metodo di controllo precisa: "Abbiamo tenuto in debito conto la legge elettorale che non prefigura certo un assetto bipolare né prevede dei capi delle coalizioni politiche". I procedimenti sanzionatori "sono aperti" e "non faremo sconti", dice Lasorella. Ma le ammende saranno calibrate "sulla base dell'entità della violazione", precisa. 

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