ALLA CARICA

Appendino va in tv ma da ospite. Renzi vuole Boschi alla Vigilanza

L'ex sindaca grillina moltiplica le sue apparizioni nei talk show però non sarà lei a guidare la bicamerale Rai su cui invece punta il leader di Italia Viva per la sua cocca. Dopo le ultime esternazioni l'ossolano Borghi può mettere una pietra sopra al Copasir: ci andrà Guerini

La Vigilanza sarà donna. La declinazione al femminile, non nell’articolo anteposto alla carica di presidente, ma proprio nella figura destinata a guidare la strategica commissione chiamata ad occuparsi di Rai o per essere precisi “per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi”, pare una delle poche certezze in vista delle nomine che arriveranno nelle prossime settimane.

La presidenza non spetta per legge alle opposizioni, tuttavia sarà da lì che arriverà. Non fa mistero di puntarvi Giuseppe Conte pronto a piazzarvi uno dei suoi lasciando al Pd la guida del Copasir, il comitato sui servizi segreti, In questo scenario ricorre il nome di Chiara Appendino, nonostante l’ex sindaca di Torino abbia escluso, proprio con lo Spiffero, il suo interesse ad occuparsi di televisione. Almeno in quella veste, visto che da ospite continua invece a moltiplicare le sue apparizioni nei talk show (ieri, per dire, era a DiMartedì). Nel borsino ufficioso, ma attendibile, salgono di giorno in giorno le quotazioni di Maria Elena Boschi. L’ex ministro e capogruppo di Italia Viva è figura non sgradita alla maggioranza di centrodestra che non perderà facilmente l’occasione per mettere un cuneo nella riproposizione non dichiarata dell’alleanza giallorossa e togliere una carta dal mazzo dell’avvocato del popolo. 

La guida del Copasir, comitato presieduto durante il Governo di Mario Draghi dal neoministro di FdI Adolfo Urso, è poltrona importante e ambìta. Ci puntava, senza farne mistero il deputato piemontese Enrico Borghi anche forte della sua esperienza di segretario dell’organismo, ma le sue azioni sembrano calare vorticosamente, mentre salgono con altrettanta forza quelle di Lorenzo Guerini che ha appena passato le consegne del ministero della Difesa al suo successore Guido Crosetto, con tanto di affettuoso abbraccio. E anche questo è un segnale. Su Guerini Conte aveva messo un veto che, però, sembra contare come il due di picche. Il da poco ex ministro, uscito da Palazzo Baracchini lestamente occupato dal gigante di Marene tornerà a San Macuto dov’era già stato durante il governo gialloverde.

Dopo le elezioni e prima della formazione del Governo di Giorgia Meloni, il leader di Italia Viva aveva lanciato un preciso monito: “Se non avremo una vicepresidenza di una delle Camere chiederemo il Copasir”. Matteo Renzi che pur aveva pronto Ettore Rosato per il comitato sui Servizi, forse già guardava alla Vigilanza, distraendo Pd e M5s dal suo reale obiettivo, la Vigilanza. Con Guerini, capo di Base Riformista la corrente dem meno lontana dall’ex segretario, e con Borghi sempre più su radicali posizioni lettiane – dell’altro giorno un suo post feroce contro l’ex ministro Roberto Cingolani, assai ben visto dal Terzo Polo anche nel nuovo ruolo di consulente del governo – Renzi e Carlo Calenda hanno buon gioco a non fare le barricate nei confronti dell’ex inquilino di Palazzo Barachini.

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