DIRITTI & ROVESCI

Primo, secondo, contorno a 2 euro
(e hanno il coraggio di protestare)

Studenti in piazza contro il caro mense a Torino. Indignati per il pasto a 2,15 euro (era 1,80). La rabbia dell'assessore Chiorino (FdI): "Con le tasse dei piemontesi stanziati 60 milioni per le borse di studio". E qualche idiota pubblica la sua foto sui social a testa in giù

Primo, secondo, contorno, acqua e dolce. Il tutto a 2,15 euro. Evidentemente troppo oneroso per gli studenti dell’Università di Torino e del Politecnico che questa mattina hanno inscenato una protesta contro il caro mensa. Le tariffe precedenti erano, infatti, di 1,80 a pasto ma vuoi l’inflazione vuoi l’aumento delle materie prime c’è stato bisogno di un ritocchino. Parliamo comunque di tariffe decisamente fuori mercato se si pensa che in un qualunque bar di Torino con meno 8 o 9 euro non vai oltre un panino o un trancio di pizza con bottiglietta d'acqua.

Eppure tanto è bastato per portare gli universitari a manifestare tutta la loro indignazione in piazza Castello. Quattro gatti in realtà, aderenti alla lista di Studenti indipendenti che da più di un mese vanno avanti con questa manfrina. L'niziativa ha fatto saltare sulla sedia l’assessore al Diritto allo studio della Regione Piemonte Elena Chiorino (Fratelli d'Italia) che ha attaccato frontalmente gli studenti: “Gridare allo scandalo per pagare 2,15 euro un pasto completo nella mensa universitaria è un insulto alla povertà, un’offesa a quei genitori che per i propri bambini pagano più del doppio, uno schiaffo a chi ogni giorno si alza presto per mantenere in vita la propria attività e per pagare le bollette”. Per tutta risposta la sedicente organizzazione studentesca Cambiare Rotta Torino pubblica una sua foto sui social a testa in giù.

L’assessore, come d’abitudine, la prende un po’ diretta ma è impossibile non bollare come pretestuosa una polemica invero ridicola da parte di chi forse ha imparato bene la lezione sui diritti ma meno quella sui doveri. “Anziché manifestare dovreste ringraziare i cittadini piemontesi che con le loro tasse vi permettono di avere una tariffa tra le più basse d’Italia” ha aggiunto l’assessore rivolgendosi direttamente agli studenti e ricordando loro che nella rossa Emilia-Romagna la tariffa per un pasto completo è di 5,70 euro. Quest’anno la Regione ha stanziato, inoltre, 60 milioni di euro per le borse di studio così da garantire il contributo a tutti gli aventi diritto. Nell’anno appena trascorso sono state oltre 16mila le borse erogate dall’Edisu, l’Ente per il diritto allo studio della Regione. In tre anni il budget è passato da 42 a 50 milioni”.

Nell’anno appena trascorso sono state aperte due nuove mense: una è quella all’interno della Residenza Borsellino che in questo momento è sottoposta a lavori di ampliamento, l’altra è la mensa nella Student Zone dei Murazzi, che prima era solo una caffetteria e ora ha ampliato il suo servizio anche alla ristorazione. Servizi di cui possono usufruire i 120mila studenti torinesi e che per il prossimo anno saranno ulteriormente potenziati. Non solo: grazie ai fondi del Pnrr ogni borsa otterrà un incremento sensibile a partire dal prossimo anno. Per gli studenti in sede l’importo passerà da 2mila a 2.500 euro, per i pendolari da 2.700 a 3.400 euro, per i fuorisede da 5mila a 5.900 euro. Ma come ha ricordato Chiorino, che ha fatto sapere di non volere ricevere alcuna delegazione di studenti, “non si vive di solo dirittismo” e forse dopo aver ottenuto tanto, anziché protestare, gli studenti potrebbero anche dire grazie.

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