PARTITA DOPPIA

Zooprofilattico, i conti non tornano:
il presidente "sospende" il bilancio

Durando e il cda stoppano la variazione milionaria proposta dalla direzione economico-finanziaria interna. Gli operatori da tempo lamentano la penuria delle dotazioni: scarseggiano persino i reagenti da laboratorio. Avviata una revisione sui costi

Variazioni di bilancio, con un milione che balla, proposte dalla dirigenza e stoppate dal consiglio di amministrazione. Dotazioni ridotte all’osso perché mancherebbero i soldi per rimpinguare le scorte, perfino dei reagenti per le analisi di laboratorio. Mai del tutto sopite le polemiche e i mugugni sulla legittimità del terzo mandato nel cda dell’attuale presidente, a dispetto dei limiti dei due previsti dallo statuto. Che sull’Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta non spiri una tranquilla brezza, ma soffino venti di tempesta non è una novità. Lo è, però, quel che sta succedendo in questi giorni e che riguarda i conti della struttura nevralgica per la sorveglianza della filiera alimentare e sulle malattie di origine animale. Una vicenda complessa e con non pochi lati ancora da chiarire. 

Il caso esplode, anche se molto attutito nelle mura del palazzo di via Bologna, quando al cda e al suo presidente Piero Durando arriva la proposta di una variazione di bilancio per l’anno in corso da parte dal direttore del settore economico-finanziario Aldo Corgiat, formalmente presentata al board dalla responsabile dell’unità Bilancio e Tesoreria Cristina Monasterolo, moglie di Corgiat. Un milione e 26mila euro, a tanto ammonta l’entrata da mettere a bilancio e che deriverebbe da quella che nei documenti viene definita come “aspettativa di riconoscimento”. Parole che hanno fatto drizzare le antenne a Durando e agli altri componenti del consiglio di amministrazione. Il timore, forse non del tutto ingiustificato, è quello di trovarsi a bilancio un’entrata di notevole entità senza avere la certezza che poi quei soldi effettivamente arrivino nelle casse dell’Istituto. 

Prima di arrivare allo stop alla modifica, è però il caso di ricordare anche altri aspetti, non meno preoccupanti, di quel che starebbe segnando l’attività della struttura interregionale. Da un po’ di tempo chi vi lavora ha a che fare con la crescente penuria di dotazioni causata da una sofferenza economica i suoi effetti si producono perfino sui reagenti di laboratorio che scarseggerebbero. Alle richieste di far fronte a questa situazione, più di un responsabile di settore si sarebbe sentito rispondere dalla dirigenza di pazientare in attesa di un intervento del cda. Rassicurazioni legate alla variazione nel bilancio dell’Istituto che annualmente si aggira attorno ai 33 milioni. Variazione che ad oggi è sospesa. Il presidente Durando, di fronte alla proposta, non ha nascosto più di una perplessità e posto una serie di quesiti che, a quanto risulta, non avrebbero ottenuto risposte soddisfacenti. 

Il cda ha chiesto lumi e pareri tecnici, compreso quello degli uffici regionali, ricavando la conferma della necessità di un’estrema cautela. Se il rischio è quello di chiudere per la prima volta il bilancio in rosso – il ragionamento del presidente – meglio evidenziare le eventuali criticità e sofferenze alle Regioni, piuttosto che mettere a bilancio cifre tanto elevate quanto incerte in fatto di effettiva disponibilità. Tra le perplessità sollevate dagli amministratori dello Zooprofilattico vi sarebbe l’assenza nella variazione proposta dell’uscita di circa 600mila euro per i mesi di novembre e dicembre, soldi che andrebbero a coprire l’adeguamento del contratto di lavoro, per il quale a sua volta dovrebbe arrivare il milione al centro della questione. Insomma, cose da capire e da chiarire in questa intricata vicenda sembrano non mancarne. Nel frattempo, proprio ieri, all’unanimità il cda ha dato mandato alla direzione di effettuare una approfondita ricognizione sui costi aggiuntivi, quantificandoli con esattezza e determinarne il livello di necessità per poi, eventualmente, chiedere alle Regioni di essere inseriti nel piano di riparto dei finanziamenti previsti.

print_icon