OPERE & OMISSIONI

Nuovi ospedali, Pd contro la Regione:
"Per progettarli fa indebitare le Asl"

Botta e risposta tra Valle e Icardi dopo la commissione Sanità a Palazzo Lascaris: "Da voi solo annunci. Scaricate sulle aziende sanitarie l'onere di trovare le risorse". Replica l'assessore: "Così faremo partire tutti i sei nosocomi insieme"

Sei nuovi ospedali in ballo, la scelta di finanziarli con i fondi Inail e la necessità di trovare le risorse per la progettazione. Saranno le Asl, in qualità di stazioni appaltanti, a doversi fare carico dell’incombenza, fermo restando che una volta approvato il progetto sarà la stessa Inail a restituire quanto anticipato. Se le aziende sanitarie non dovessero farcela – con fondi propri o ricorrendo all’indebitamento – può intervenire la Regione Piemonte attingendo da una linea di credito messa a disposizione da Cassa depositi e prestiti per un massimo di 30 milioni di euro. Il meccanismo è complesso, secondo il vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle (Pd) “quando si tratta di fare gli annunci ci pensa la Regione, trovare i soldi invece è un problema delle Asl”. Poi aggiunge: “Ora verificheremo quanta capacità reale le Asl hanno di indebitarsi, così si capirà quanto sono concreti gli annunci di Cirio”.

Accuse che l’assessore alla Sanità Luigi Icardi respinge dal momento che “abbiamo sottoscritto l’accordo con Cdp proprio per andare incontro alle Asl che non fossero in grado di coprire l’intero importo legato al progetto”. L’autorizzazione ad attivare, in caso di necessità, 30 milioni di mutui inseriti con l’emendamento 494 nella Variazione di Bilancio 22-24, servirà a integrare i fondi messi a disposizione dalle singole Asl, per progettare i nosocomi di rispettiva competenza. Complessivamente saranno necessari circa 150 milioni per le progettazioni di tutti gli ospedali, il meccanismo messo in atto, secondo corso Regina Margherita, “consentirà di iniziare almeno la progettazione preliminare di tutte e sei le strutture”. Si tratta del Maria Vittoria di Torino, il nuovo ospedale di Ivrea (che la Regione è ormai orientata a realizzare nell’area ex Montefibre), il nosocomio di Vercelli, quello già annunciato di Savigliano, e infine l’ospedale Ss. Antonio e Biagio di Alessandria e Santa Croce e Carle di Cuneo.

Per la maggior parte di essi la Regione non ha ancora stabilito l’ubicazione e per questo manca un protocollo d’intesa con gli enti locali. Forse l’unico pronto a partire è l’ospedale di Savigliano, “ma sull’aspetto finanziario – assicura Icardi – abbiamo fatto tutto ciò che dovevamo fare”. L’opposizione, con il capogruppo dem Raffaele Gallo, si chiede “quanti ospedali con questo sistema riusciranno davvero a partire con i progetti”, dalla Regione assicurano: “Tutti”.

Resta poi la questione dei 300 milioni ex articolo 20 della legge 67 del 1988: questi, ha spiegato Icardi, non possono essere utilizzati per le progettazioni, per questo la Regione intende investirli per i lavori urgenti di ristrutturazione delle Molinette, per realizzare un nuovo padiglione al presidio di Borgomanero e per l’acquisto degli arredi per i futuri nuovi ospedali.

print_icon