SANITÀ

Ecco il "nuovo" Regina Margherita dal 2024 sarà azienda universitaria

Definito il cronoprogramma per il distacco dalle Molinette e la costituzione in Aou. L'ospedale sarà il riferimento per tutta la rete pediatrica piemontese. Il rettore Geuna: "Percorso complesso, ma necessario". Avviato l'iter per il commissario del Parco della Salute

Un’azienda ospedaliera universitaria con la prospettiva di ottenere il riconoscimento di Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico), ma anche ospedale hub di una rivisitata e rinnovata rete pediatrica regionale. È questa la nuova collocazione del Regina Margherita, l’ospedale che già dal gennaio 2020 è stato stabilito resti al di fuori, in completa autonomia, dalla Città della Salute di cui ora fa parte e dal futuro Parco della Salute

Il cronoprogramma che assegna al prossimo anno il complesso iter per il “distacco” dalle Molinette e la creazione della nuova Aou, in stretta collaborazione con l’Università e traguarda al primo gennaio 2024 l’avvio dell’azienda stessa è stato affrontato questo pomeriggio nella cabina di regia per il Parco della Salute. Nel corso della stessa riunione il presidente della Regione Alberto Cirio ha anche comunicato l’avvenuto inoltro al ministero della Salute dell’istanza per la nomina del commissario straordinario per il grande polo sanitario.

“Due ottime notizie”, quest’ultima e l’avvio del percorso per il Regina Margherita, così le ha salutate il rettore dell’ateneo torinese Stefano Geuna, assicurando “la massima collaborazione per un percorso non facile ma importante e necessario”, come quello che riguarda la struttura di eccellenza per la pediatria. Specialità che “troverà nella nuova azienda – ha spiegato l’assessore Luigi Icardi – il riferimento per tutte le strutture sul territorio regionale”.

Sulla valenza territoriale pone molta attenzione Franca Fagioli, direttore dell’Oncologia pediatrica e vero motore dell’iniziativa per portare il Regina Margherita ad azienda autonoma. “Un riferimento e un coordinamento della rete pediatrica piemontese, allargata anche ai pediatri oltre che ai reparti e agli ospedali infantili come il Cesare Arrigo di Alessandria significa migliorare l’efficienza della rete stessa”. Fagioli ha ricordato come ci siano reparti pediatrici non sempre usati al massimo della loro capacità ricettiva, che “un sistema coordinato può utilizzare anche per lunghi periodi di degenza per la riabilitazione, senza contare il potenziale dato da una rete per la cura di numerose patologie anche in quelle che oggi sono ritenute strutture periferiche”.

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