ECONOMIA DOMESTICA

In Piemonte cresce il pessimismo

Peggiora il clima di fiducia, prevale l'incertezza. Le imprese, colpite dagli elevati costi di energia e materie prime, prevedono un indebolimento dei ricavi e un aumento della cassa integrazione. Ma restano significativi gli investimenti. Report di Bankitalia

Il clima di fiducia dopo l’estate è peggiorato: le imprese, colpite dagli elevati costi dell’energia e di alcune materie prime, prevedono un indebolimento della crescita dei ricavi e un aumento della cassa integrazione, ma restano significativi gli investimenti, in particolare per l’efficienza energetica. È il quadro che emerge dal Rapporto di Banca d’Italia, presentato nella sede di Torino. “Le prospettive sono critiche, le imprese manifestano una crescente preoccupazione. C’è una grande incertezza”, sottolinea il direttore della sede subalpina Lanfranco Suardo.

Nella prima parte del 2022 – spiega Cristina Fabrizi della Divisione Analisi e ricerca economica territoriale di Bankitalia – l’economia piemontese ha continuato a crescere, anche se in misura meno intensa dell’anno precedente. Secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter) l’attività in Piemonte sarebbe aumentata del 5,3 per cento nel primo semestre rispetto allo stesso periodo del 2021, recuperando sostanzialmente i livelli del 2019. Nel terzo trimestre il quadro economico si è ulteriormente indebolito: per la prima volta dal 2020 l’indicatore Regio-coin Piemonte, che fornisce una stima dell’evoluzione delle componenti di fondo dell’economia regionale, si colloca su livelli negativi. Un ruolo importante può giocarlo l’attuazione del Pnrr: al 17 ottobre le risorse complessivamente assegnate agli enti territoriali della regione erano pari a 3,8 miliardi: “Se i fondi venissero pienamente utilizzati nei tempi previsti la spesa aumenterebbe di quasi l’80% rispetto alla media del periodo 2014-2019” ha spiegato Fabrizi.

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