GRANA PADANA

Lega a lezione da Siri: 590 euro (+Iva)

Da giorni militanti e simpatizzanti sono tempestati di inviti per iscriversi alla nuova edizione della Scuola di politica. Promossa dall'ex guru economico di Salvini annovera tra i docenti Borghi e Bagnai. Ma la base storce il naso e boicotta l'iniziativa

Ci sono lezioni e lezioni. Quelle cocenti arrivate dal crollo nelle urne giusto due mesi fa e quelle altre che compongono i corsi di formazione politica. In entrambi i casi spuntano critiche e polemiche, che paiono destinate ad accompagnare e probabilmente segnare in maniera pesante l’ancora poco definito percorso congressuale della Lega.

Da giorni mail e messaggi tempestano migliaia di militanti esortandoli ad iscriversi a quella specie di master arrivato alla sua ottava edizione, diretto dal non rieletto in Parlamento Armando Siri e gestito da Formapolis srl, società con sede a Milano e nella cui compagine societaria, ma maggioranza delle quote (il 55%), è in capo a Marco Luca Perini, storico collaboratore di Siri e già suo capo segreteria quando l’allora parlamentare era sottosegretario alle Infrastrutture.

Un parterre de roi di docenti che nel sito (si suppone aggiornato) spazia da Alberto Bagnai a Claudio Borghi, da Giulio Tremonti a Renato Brunetta, ma annovera pure l’ex dominus della bestia salviniana e social media manager del leader, Luca Morisi. In passato vi presero parte, come ospiti, esterni di lusso come Matteo Renzi e Giuseppe Conte. Nomi di richiamo, secondo i detrattori poco più che acchiappa allodole, cioé iscritti. Enti locali, sanità ambiente e poi principi di funzionamento dell’economia e infrastrutture, questi e molti altri i temi delle lezioni a Milano. Cinquecentonovanta euro più iva, il costo. Molto più alto di quello dell’altra scuola leghista, quella che fino a qualche anno fa era organizzata dall’ex senatore Manuel Vescovi, poi sparita, “per far posto a questa”, dicono quelli che nella Lega non mostrano grande entusiasmo (per usare un eufemismo) verso la Frattocchie di Siri. E che, infatti, hanno iniziato a boiccottarla, scoraggiando la partecipazione a un’iniziativa che è proprio ciò che ai loro occhi è “quella Lega da superare e che ci ha fatto perdere i contatti con i nostri territori”, spesso mortificando la militanza a vantaggio delle corti di serventi del Capitano e del suo inner circle.

Nulla di male a pubblicizzare il corso tra gli iscritti, ci mancherebbe. Ma anche quel che di malmostoso accompagna questa iniziativa va inserito e considerato nel clima che pervade da tempo il partito di Matteo Salvini e che l’esito elettorale ha accentuato. Un’aria pesante che difficilmente pare destinata a farsi brezza nel passaggio congressuale non a caso tenuto quantomeno sottotono e non certo accelerato dal segretario. Se della prima batosta rimediata in quel di Bergamo si è già detto in questi giorni, nei prossimi o comunque nelle prossime settimane altre assise provinciali potrebbero riservare sorprese al Capitano o, comunque, palesare ulteriormente il travaglio interno. 

print_icon