Manovra: Confesercenti Piemonte, paradossale pos al centro

"Che le sanzioni sul Pos siano diventate l'argomento più controverso della manovra di bilancio è veramente paradossale. Il problema della moneta elettronica non sono le sanzioni, ma le commissioni": così Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Torino e Piemonte, giudica il dibattito apertosi sulla questione della moneta elettronica. Per tabaccai e benzinai, viene sottolineato in una nota, il rischio è di annullare ogni guadagno. Che il problema siano le commissioni basta qualche esempio a dimostrarlo. Un tabaccaio che rinnova un bollo auto da 50 euro ha un margine di guadagno di 1 euro, praticamente annullato dal pagamento elettronico. E ciò vale anche per altri servizi utili per i cittadini, come i pagamenti dei bollettini e delle multe. Il problema riguarda anche i carburanti: un rifornimento di benzina di 50 euro, pagato con alcune carte di credito, porta addirittura al di sotto dello zero il margine del benzinaio. "Si ritiene - continua Banchieri - che la soluzione per combattere l'evasione fiscale sia rendere obbligatoria l'accettazione dei pagamenti elettronici? Bene. Noi siamo d'accordo: non ci va che vadano fatte passare intere categorie per 'furbetti'. Si azzerino però i costi di tutte le mini-transazioni con Pos e carte di credito fino a 50 euro e se si vuole, a questo punto, si mantengano pure le sanzioni". I dati, secondo la nota, dimostrano che i Pos sono stati adottati dalle imprese anche senza sanzioni: nel 2021 ce n'erano 3,9 milioni, oltre il doppio del numero del 2015. E anche le transazioni in moneta elettronica sono letteralmente esplose negli ultimi due anni, complice la pandemia: nel 2021 sono state circa 3,8 miliardi, il 52% in più del 2019. E il totale del transato ha toccato i 183,6 miliardi di euro, il 35% in più. Anche il 2022 è partito con l'acceleratore: nei primi sei mesi le sole carte di debito hanno totalizzato oltre 98 miliardi di euro in 2,1 miliardi di operazioni, il 20% in più dello stesso periodo del 2021. Un boom che però ha dei costi notevoli per gli esercenti: circa 772 milioni di euro l'anno, fra commissioni e acquisto/comodato del dispositivo. 

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