GRANA PADANA

Lega, al via i congressi in Piemonte

Nel prossimo weekend le assise a Cuneo e Alessandria. La settimana successiva a Torino. Tre appuntamenti senza sorprese, Molinari ha preferito spostare le rogne (Novara e Vercelli) al nuovo anno. Qui tutti salviniani, nessun salviniano

Via ai congressi della Lega pure in Piemonte. Qui non si è certo accelerato verso le assise, non solo in ossequio al mai poco citato bogia nen. Il malessere nella base, ovviamente, sta crescendo anche in terra allobroga seppure con tratti diversi e meno marcati di quanto sta accadendo in Lombardia e Veneto. Tutti salviniani, nessun salviniano: questa l’efficace e disincantata sintesi che fa un dirigente della vecchia guardia. Il segretario regionale Riccardo Molinari, ancora abbacchiato per lo smacco subito sulla presidenza della Camera, non ha alcuna intenzione di favorire prove di forza perciò sceglie la linea dell’identità piemontese, tentando di lasciare sullo sfondo le diatribe nazionali.

Molinari ha fissato i primi due appuntamenti provinciali, a Cuneo e nella sua Alessandria, per sabato prossimo. Nella Granda dovrebbe essere candidato unico il senatore calderoliano Giorgio Maria Bergesio, mentre in terra mandrogna il partito dovrebbe andare, pure lì senza concorrenti, al non ricandidato in Parlamento Lino Pettazzi, fedelissimo del capogruppo alla Camera. Una settimana dopo toccherà alla provincia di Torino che, anche in questo caso con candidatura unica, sarebbe destinata alla parlamentare Elena Maccanti.

Tempi più lunghi per le altre province. Ad Asti sarebbero in ritardo attendendo il completamento dei congressi cittadini, ma c’è chi osserva come un motivo del temporeggiamento, forse preponderante, sarebbe da ricercare nel clima nient’affatto idilliaco tra il vicepresidente della Regione Fabio Carosso e il parlamentare rieletto Andrea Giaccone. Il partito nella città del Palio manifesterebbe un sempre più marcato disagio nei confronti di quest’ultimo, a cui viene rimproverata una scarsa attitudine al confronto con le realtà locali, mentre del suo storico antagonista non piace il tentativo di fare asse con i novaresi. “Con queste percentuali ce lo sogniamo il quorum”, spiega un amministratore comunale pensando alle urne del 2024.

E proprio i leghisti di Novara avrebbero chiesto di posticipare a gennaio il congresso: il ritorno in campo dell’ex sindaco Massimo Giordano e un po’ di conseguenti sommovimenti territoriali potrebbero riservare soprese. Non meno se ne annunciano nel Vercellese dove il commissario Enrico Montani (che si candida anche al congresso del Vco) cercherà di procrastinare la conta interna, spostandola il più possibile a ridosso delle elezioni regionali, da una parte per evitare che possa giocare un ruolo il suo predecessore – l’ex deputato Paolo Tiramani, colpito dalla fatwa di Molinari ma ancora molto influente nella base – dall’altra sperando di guadagnarsi sul campo i galloni di candidato a Palazzo Lascaris nel blindatissimo listino.

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