GRANA PADANA

Salvini perde i pezzi a casa sua. Lasciano 3 consiglieri lombardi

"Abbandono delle tematiche autonomiste e nessuna ascolto": l'atto d'accusa. Per il segretario un'altra sberla dopo quelle prese ai congressi provinciali. Il ruolo di catalizzatore del comitato voluto da Bossi. L'onda lunga della protesta si estende in tutto il Nord

“Abbandono totale delle tematiche autonomiste nordiste”. È questo, insieme alla “non predisposizione all’ascolto delle innumerevoli criticità territoriale”, il pesante j’accuse rivolto a Matteo Salvini e alla sua gestione del partito tra tre consiglieri regionali lombardi, accompagnato dalle loro eclatanti dimissioni dalla Lega

I tre, Federico LenaAntonello Formenti e Roberto Mura, stamattina hanno annunciato il loro abbandono del gruppo consiliare a Palazzo Lombardia, confermando il clima di crescente divisione all’interno del partito e non di meno provocando un ulteriore grosso problema per la Lega proprio a un paio di mesi dalle elezioni nella regione che del movimento fondato da Umberto Bossi è stata la culla e il teatro di fasti ormai lontani.

E proprio l’iniziativa di dare vita al Comitato Nord da parte del vecchio leone padano si va confermando giorno dopo giorno non tanto come un soggetto politico alternativo alla Lega salviniana, quanto piuttosto come un efficace catalizzatore e motore di un malcontento che ormai va diffondendosi sempre di più al Nord, dopo la débâcle elettorale e tutta una serie di scelte e decisioni (anche sulle candidature alle politiche) ormai apertamente contestate e imputate al Capitano. 

Il ritorno al simbolo del Sole delle Alpi e al verde padano possono essere elementi di nostalgia, ma rivelano una crisi che pervade la Lega proprio nelle sue roccaforti e la spacca sempre più. Come confermato anche dai recenti congressi provinciali, proprio in Lombardia, dove il segretario federale ha preso più di un sonoro sberlone con l’elezione di candidati apertamente critici nei suoi confronti. E qualche sorpresa potrebe arrivare nelle prossime settimane anche dal Piemonte dove i congressi sono in ritardo rispetto alla Lombardia. I segnali in tal senso non mancano.

Dall’area critica si può profilare una scissione? La domanda ormai ricorre, anche se la storia della Lega insegna che queste esperienze non hanno mai avuto strada facile e vita lunga. Semmai più probabile una (ri)conquista dall’interno di quella identità nordista e autonomista che si imputa a Salvini di aver messo del tutto da parte.

A proposito di possibili strappi, ancora ieri proprio in Lombardia, parlando nel quartiere milanese di Gratosoglio, il leader aveva liquidato le ipotesi scissioniste, rispondendo a chi gli poneva la domanda, come “fantasie vostre che preoccupano voi. Non c’è nessun problema, queste non sono priorità né del segretario della Lega né del pianeta terra. C’è una Lega in crescita, ma non parlo di fantasie giornalistiche”. Le dimissioni dei tre consiglieri lombardi, però, non sono fantasie. E se non saranno un problema (insieme ad altre che potrebbero seguire nel tormentato Nord) per Salvini, lo si vedrà forse senza neppure dover attendere troppo tempo.

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