GLORIE NOSTRANE

Forza Italia, sfuma la "promozione" di Cota

L'ex governatore leghista passato ai berlusconiani puntava alla guida del partito novarese. Ma Zangrillo piuttosto riconferma Sozzani. Un altro schiaffo dopo l'umiliazione subita con il secondo posto in lista alle scorse Politiche

Che schiaffo per il povero Roberto Cota. Proprio lui che per quattordici anni ha guidato la Lega del Piemonte, è stato capogruppo alla Camera quando il Carroccio era il partito ruggente di Umberto Bossi, fino a conquistare la presidenza della Regione (seppur costretto a lasciare con un anno di anticipo). Insomma, non se l’aspettava di essere messo in un angolo. Ci teneva a quella carica, più onorifica che di sostanza, dopo il suo passaggio in Forza Italia. E invece ha dovuto prendere atto della decisione del coordinatore regionale e ora addirittura ministro per grazia ricevuta, Paolo Zangrillo, di confermare con un blitz Diego Sozzani a capo dei berluscones novaresi. Per carità, parliamo di un partito che nei fatti non esiste più: decadente nei riti ormai consunti di Villa San Martino, come l’ultimo pranzo in cui Silvio Berlusconi ha strigliato il suo stato maggiore, figuriamoci nelle più remote province di quello che un tempo era l’impero. Lui fa buon viso a cattivo gioco: “Va bene così, con Diego siamo amici farò altro” dice allo Spiffero.

Eppure Cota puntava a quella designazione, soprattutto dopo aver subito l’onta di essere candidato alle politiche al secondo posto di un listino proporzionale in cui non è stato eletto neanche il primo. Lui che era considerato tra i leghisti più vicini al Cav. quando sedeva in Parlamento, con Silvio che lo lusingava di un sincero affetto e lui che ne subiva l’ascendente. Poi la conquista del Piemonte, i travagli finanziari dell'ente, le inchieste di Rimborsopoli, la grana delle firme false e tutto ciò che, nel frattempo accadeva: la fine anticipata della legislatura regionale, gli avvicendamenti in via Bellerio, il passaggio di testimone con Riccardo Molinari e quel rapporto con Matteo Salvini che non è mai decollato, anzi. Così, finito per mesi ai margini, Cota si era deciso a passare in Forza Italia, doveva essere la rinascita politica, almeno nelle sue fin troppo ottimistiche aspettative: “Ne ho parlato con Silvio, ne è contento” confidò a qualche amico. Chissà forse era arrivata anche qualche garanzia di candidatura. Certo, con la conferma di Sozzani al vertice di un partito che a Novara è ai minimi termini per Cota anche questa esperienza sembra al capolinea. Il ritorno in auge dovrà attendere.

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