TRAVAGLI DEMOCRATICI

Un'idea (che sia una) per Bonaccini

I sostenitori torinesi del governatore emiliano s'incontrano il 14 gennaio al Teatro Stalker. Dal parlamento al consiglio regionale, chi sta con l'aspirante segretario. E mentre tra gli sbadigli s'avvia la campagna congressuale nel partito si cavilla su regolamenti e date

“Un’idea per Bonaccini”. Il titolo dell’iniziativa, promossa dai seguaci torinesi del governatore emiliano, la dice lunga sulla carestia progettuale che accompagna il Pd in questa lunga traversata nel deserto. Che idea? Ma quale idea? si arrovellava tempo fa, in ben altro contesto, un cantautore napoletano. E poi, certo, “un’idea, un concetto, un’idea finché resta un’idea è soltanto un’astrazione” ammoniva Gaber per poi sentenziare: “Se potessi mangiare un'idea avrei fatto la mia rivoluzione”.

Ci proveranno comunque, i sostenitori di Stefano Bonaccini, a fare qualche bella pensata da mettere nella piattaforma politica del loro beniamino impegnato nella corsa alla segreteria del partito. L'appuntamento è per sabato 14 gennaio al Teatro Stalker di piazza Montale. E già, qui, il nome del luogo scelto per l’happening pare quasi una manifestazione dell’ansia che attraversa i supporter, impegnati a incalzare il loro candidato per fissare finalmente una data sotto la Mole nel suo girovagare in lungo e in largo per lo Stivale. Se poi si aggiunge che proprio quel teatro è la sede delle Officine Caos, beh allora non poteva esserci palco migliore per mettere in scena il melodramma piddino. 

Nei giorni scorsi buona parte dei consiglieri regionali dem si sono schierati con Bonaccini, che già gode dell’appoggio del sindaco di Torino Stefano Lo Russo: tra questi ci sono il vicepresidente di Palazzo Lascaris Daniele Valle, il capogruppo Raffaele Gallo, e poi Diego Sarno, Alberto Avetta, Monica Canalis e Mimmo Ravetti. Non ancora ufficiale ma più che ufficioso anche il sostegno del novarese Mimmo Rossi, se non altro perché è candidato alla segreteria piemontese appoggiato proprio dai leader di quella mozione, a partire dal deputato torinese Mauro Laus. Resta da capire cosa succederà nei prossimi giorni all’interno delle altre due principali mozioni congressuali, quella di Elly Schlain e quella di Gianni Cuperlo (dei supporters di Paola De Micheli a oggi non ci sono notizie). Presenteranno un proprio candidato o si andrà verso una soluzione unitaria? Da verificare anche la posizione dell’ex parlamentare Stefano Lepri, area popolare, che pur stando con Bonaccini potrebbe essere tentato di correre in proprio come fece già nel 2018 quando lanciò nella mischia proprio Canalis e stoppò in assemblea le velleità dell’allora candidato renziano Mauro Marino, poi passato con Italia Viva. Quest’ultimo infatti ottenne la maggioranza relativa ai gazebo, ma i due candidati sconfitti si misero d’accordo in assemblea per metterlo in minoranza e così a ottenere la segreteria fu Paolo Furia, della sinistra (arcobaleno) Pd, grazie al sostegno decisivo dell’area cattolica di Canalis.

Proprio per evitare che un simile accrocchio possa riproporsi, l’assemblea regionale del Pd, ri-convocata da remoto venerdì 13 gennaio dopo il flop dello scorso 17 dicembre quando non si raggiunse il numero legale, dovrà votare la riduzione dei candidati che potranno presentarsi ai gazebo da tre a due, con la scrematura iniziale affidata alle convenzioni degli iscritti. Un modo anche per adeguarsi al nuovo regolamento approvato dalla segreteria di Nicola Zingaretti. Nella riunione di dicembre il senatore cuperliano Andrea Giorgis aveva proposto un provvedimento in direzione contraria, cioè incrementando il numero massimo di partecipanti a quattro o cinque, ma nel partito questa posizione è fortemente minoritaria.  

Passaggio intermedio è la riunione della Commissione Statuto, domani alle 18, quando si discuterà anche la riduzione dei componenti dell’assemblea regionale (da 400 a 300) e della direzione (da 80 a 75). Mercoledì, invece, l’assemblea nazionale dovrebbe procrastinare di una settimana le primarie, dal 19 al 26 febbraio per evitare accavallamenti con le elezioni regionali. Ultima data della road map congressuale prima delle primarie, è il 27 gennaio, l’ultimo giorno utile per presentare le candidature, sia per il partito nazionale sia per quello regionale.

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