SANITÀ

Pronto soccorso, arriva l'infermiere dei flussi 

Primo in Piemonte, l'ospedale di Savigliano mette in campo il "nurse supervisor". Ottimizzare i tempi, alleviare i disagi ai pazienti e aiutare i (pochi) medici. Il progetto sperimentale, curato da Raviolo, anche nei piani di Azienda Zero

“Ci vorrebbero dodici medici, invece ne abbiamo appena quattro”. Quello che accade al Pronto Soccorso di Savigliano non è affatto un’eccezione: la carenza di professionisti, solo in parte sopperita dal ricorso peraltro onerosissimo alle cooperative, ormai accomuna da parecchi mesi tutti gli ospedali del Piemonte

Oltre a definire con le crude cifre dei camici bianchi disponibili rispetto a quelli necessari, Mario Raviolo, direttore della maxiemergenza regionale e responsabile di alcuni Dea dell’Asl Cuneo1, ha fatto un ulteriore passo verso la riduzione dei disagi per i pazienti, ma anche per rendere un po’ meno gravoso il lavoro di chi passa giorni e notti nei Pronto Soccorso. Dopo un periodo di test, oggi è partito sia pure in via sperimentale il servizio di nurse supervisor, ovvero dell’infermiere dei flussi. Una figura professionale che alcune regioni utilizzano già e che, dopo l’avvio a Savigliano, dovrebbe essere estesa ad altri ospedali del Piemonte.

Il gruppo di lavoro sull’emergenza dell’Azienda Zero, diretta da Carlo Picco,  ha fatto propria l’idea dell’ex capo dell’Unità di Crisi nella prima fase dell’emergenza Covid. Monitorare l’attività dei pazienti che hanno già passato il triage, agire da interfaccia tra questi e i medici, abbreviare le procedure per i ricoveri e non di meno quelli per le dimissioni che troppo spesso sono molto lenti e tra le cause del sovraffollamento: queste e altre ancora sono le funzioni del nurse supervisor che, come conferma Raviolo “nel periodo in cui abbiamo testato il sistema ha confermato risultati decisamente positivi, sia per quanto riguarda i tempi, sia per quanto attiene il clima lavorativo di tutto il personale”. 

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