SGARBO ISTITUZIONALE

Vertice in Regione sull'Autonomia, Fratelli d'Italia dà buca a Calderoli

Nel giorno in cui la Lega accoglie il ministro a Palazzo Lascaris, il capogruppo Bongioanni vola a Roma e nessun consigliere meloniano si fa vedere. Uno sgarbo nei confronti dell'alleato? "Solo una coincidenza". Ma tra i seguaci di Salvini monta la rabbia

Nel giorno in cui il ministro Roberto Calderoli è a Torino per intervenire a Palazzo Lascaris in Commissione Autonomia, il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Bongioanni diserta l’appuntamento per un tour tra ministri e sottosegretari iniziato mercoledì e concluso questa mattina. Una malaugurata coincidenza? Fatto sta che, mentre le relazioni tra i due principali azionisti dei governi Cirio e Meloni – seppur con quote e rapporti di forza invertiti – sono altalenanti, non è sfuggito quello che agli occhi del Carroccio è parso se non uno sgarbo, certo una mancanza di attenzione verso uno degli storici cavalli di battaglia della Lega, soprattutto al Nord. Di autonomia, d’altronde, la maggioranza di centrodestra in Piemonte, a trazione leghista, parla sin dal giorno del suo insediamento senza riuscire a cavare un ragno dal buco: dichiarazioni, comunicati, ordini del giorno, proclami e bandiere sventolate, ma di concreto nulla, un po’ per l’inconcludenza del Carroccio un po’ per la resistenza dei meloniani.

Bongioanni non è l'unico ad aver marcato visita. Assente è risultata tutta la delegazione meloniana: dai consiglieri Davide Nicco (che della commissione Autonomia è vicepresidente) e Carlo Riva Vercellotti agli assessori Elena Chiorino e Maurizio Marrone. “Nessuno sgarbo” precisa allo Spiffero. “Questa missione era organizzata da tempo e poi se c’è un ministro di cui mi considero amico quello è Calderoli”. Basterà questa giustificazione a placare i mugugni?

“Chi teme che la mia proposta determinerebbe un’Italia a due velocità dovrebbe aprire gli occhi: l’Italia non a due, ma a cinque o sei velocità, c’è già oggi. Noi vogliano adeguare la velocità di tutti a una che non sia quella di oggi, ma sia un’alta velocità” ha tuonato Calderoli di fronte al parlamentino piemontese prima di partecipare ai lavori della Commissione Autonomia, presieduta da Riccardo Lanzo. “Avranno avuto cose più importanti da fare” ci scherza su Lanzo che invece sottolinea come “noi della Lega ci tenevamo a esserci e ci siamo presentati compatti”.

E mentre in aula si celebrava la solenne audizione del ministro per gli Affari regionali, Bongioanni faceva il giro dei ministeri di Roma (ladrona?) per discutere di dossier legati a trasporti, infrastrutture, Pnrr, turismo, piccole banche, carceri manco fosse il governatore. Un tour in cui ha incontrato il presidente del Senato Ignazio La Russa, con cui mercoledì si è intrattenuto a pranzo, assieme al ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, poi il numero due dell’Economia Maurizio Leo, con cui oggi ha chiuso il suo giro d’incontri. In mezzo il viceministro delle Infrastrutture Galeazzo Bignami e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro con cui ha discusso del Carcere del Cerialdo di Cuneo.

Una serie infinita di visite, quelle sì in totale autonomia, culminata con il ministro del Turismo Daniela Santanchè, già incontrata alla fine dello scorso anno, quando le aveva presentato una proposta di riforma del comparto. “Ho trasmesso al ministro – racconta il capogruppo in una nota – una proposta di riforma che prevede la nascita di una serie di nuove figure professionali, che vanno dall'accompagnatore cicloturistico alla guida turistico-ambientale, dall’accompagnatore mototuristico a quello del turismo equestre. Il tutto naturalmente entro l’alveo dell’albo professionale nazionale, che sarà mantenuto e rafforzato”. E così mentre Calderoli parlava di semplificazioni e snellimento degli apparati burocratici, tra il governatore Alberto Cirio e il numero uno del Consiglio Stefano Allasia, il capogruppo di FdI si accreditava tra i ministeri romani.

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