LA SACRA RUOTA

Stellantis perde l'ultimo Agnelli, un francese al posto di Andrea

Dopo le dimissioni dell'ex presidente della Juventus Exor designa il manager Ribadeau-Dumas per il cda del gruppo automobilistico. E si spezza anche l'ultimo, simbolico legame con la vecchia famiglia. La vendita "dilazionata" e i nuovi orizzonti di Elkann

Senza più un Agnelli e sempre più francese. Exor ha proposto Benoit Ribadeau-Dumas, partner della holding della famiglia Agnelli, come membro del Cda di Stellantis, in sostituzione di Andrea Agnelli. È quanto emerge dai documenti pubblicati dalla multinazionale in vista dell’assemblea degli azionisti del 13 aprile. Andrea Agnelli aveva annunciato lo scorso gennaio le proprie dimissioni dal board di Stellantis – e da quello di Exor – a seguito del suo diretto coinvolgimento nelle indagini della magistratura sui conti di Juventus, di cui era presidente da dodici anni. In quell’occasione Stellantis aveva reso noto che il sostituto sarebbe stato designato da Exor, che del gruppo automobilistico è il primo azionista singolo, con una quota del 14,4%.

Ribadeau-Dumas, 50 anni, dirigente industriale francese, fu assunto come partner da Exor nel febbraio del 2022 con, tra i suoi obiettivi, quello di identificare opportunità d’investimento globali nel campo della transizione energetica. Dopo aver completato la formazione all’Ecole Polytechnique nella regione di Parigi, Ribadeau Dumas viene ammesso all’Ena (Ecole National d’Administration). Il suo curriculum include esperienze nel Consiglio di Stato e in Thales, gruppo che opera nel settore aerospaziale, del trasporto terrestre e sottomarino. Tra gli incarichi più recenti, Ribadeau Dumas ha lavorato anche in Cgc, leader globale nell’esplorazione geologica e la transizione verso l’utilizzo di risorse sostenibili; in ZodiacAerospace, gruppo aerospaziale che si è fuso con Safran nel 2018; e nell’ufficio del primo ministro francese con il ruolo di chief of staff (2017-2020).

Insomma, la scomparsa del nome Agnelli dal vertice del gruppo è qualcosa di più di un semplice avvicendamento dettato dalle contingenze, rappresenta l’epifania di un destino già ampiamente segnato dell’impero che fu. La Fiat fondata dal senatore del Regno d’Italia Giovanni Agnelli e per quasi quarant’anni guidata da Gianni Agnelli, altrimenti conosciuto come l’Avvocato, appartiene al passato e lo stesso erede designato John Elkann è ormai proiettato verso altri business su scala mondiale. La fusione con Peugeot è nei fatti una cessione posticipata nel tempo, con le redini del comando saldamente nelle mani francesi. Guarda altrove, Jaky, anche se deve far fronte all’offensiva giudiziaria della madre Margherita sull’eredità di Gianni e Marella Agnelli: una vicenda che, a detta di molti, ha finora impedito scelte drastiche. Andrea Agnelli è concentrato su Lamse, la piccola holding personale d’investimento (tra i soci c’è anche la sorella Anna), proiettato soprattutto sul privato: vuole avere “la mente libera”, come ha affermato il giorno dell’addio alla squadra bianconera.

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