Da Berlusconi al Berluschino? Cairo "tentato" dal Giornale
16:08 Mercoledì 08 Marzo 2023Dopo aver stoppato la vendita agli Angelucci il Cav potrebbe cedere la proprietà del quotidiano di casa al suo ex assistente. L'editore piemontese (per caso) ammette: "Ci stiamo guardando intorno. Dobbiamo essere attivi, a star fermo mi annoio"
Segno del destino? Chissà. Una cosa è certa, tanta acqua è passata sotto i ponti da quando l’allora giovane assistente del Dottore muoveva i primi passi nel mondo degli affari e dell’editoria. Da quando si è messo in proprio Urbano Cairo ha dimostrato un talento innegabile e un altrettanto fiuto degli affari che persino nel nomignolo affibbiatogli – “Berluschino” – lo consegna come il miglior epigono del Cavaliere. Nell’attesa di vedere se e quando anche l’imprenditore “piemontese per caso” ma bauscia nel midollo seguirà il suo (primo) maestro scendendo in politica – è stato tentato almeno un paio di volte, salvo ripensarci prontamente – potrebbe essere lui a rilevare il gioiello di carta della famiglia Berlusconi. Per quanto malconcio sul piano finanziario e insidiato dall’agguerrita concorrenza dei cugini (Libero e La Verità), Il Giornale resta pur sempre un quotidiano con un suo mercato e, soprattutto, utile per dialogare con la nuova razza padrona.
È lo stesso Cairo ad ammettere che Rcs sta valutando potenziali acquisizioni: “Ci stiamo guardando in giro per cose possibili. Tutto quello che è nel nostro mondo, editoria e comunicazione, ci interessa. Dobbiamo essere attivi e dopo sette anni che ho comprato Rcs ne ho bisogno, altrimenti mi annoio”. Il patron di Corsera e La7, a margine dell’annuncio del rinnovo triennale della sponsorizzazione di Banca Mediolanum sulla Maglia Azzurra del Giro d’Italia, ricorda come Rcs recentemente abbia chiuso l’operazione con Blackstone sull’immobile di via Solferino: “Ci è costato 60 milioni, ma era giusto farlo e ricomprare la nostra casa. A questo punto il nostro debito è contenuto, poco meno dell’investimento sull’immobile”. Chiusa l’annosa vertenza e con i conti a posto perché non pensare allo storico Giornale che fu di Indro Montanelli? Silvio Berlusconi, dopo aver bloccato la cessione agli Angelucci – proprio per il timore di perdere una voce nel centrodestra a vantaggio di sovranisti e leghisti –, troverebbe nel Berluschino ampie rassicurazioni. Sarà così?