TEATRINO

"Fascista", "Fatti furba". L'8 marzo a Palazzo Lascaris, tra accuse e insulti

Bagarre in Commissione Affari istituzionali dove è in discussione la riforma della legge elettorale. Bongioanni (FdI) si alza e se ne va mentre una collega sta intervenendo e scoppia un pandemonio. Occasione troppo ghiotta per non buttarla in cagnara

Poteva mancare l’8 marzo una polemica con velate accuse di sessismo o, perlomeno, di maschilismo? Ovviamente no, l’occasione era troppo ghiotta e così è bastato un “Fatti furba!” rivolto da un consigliere di centrodestra a una collega del Movimento 5 stelle per far scattare la bagarre.

Cornice di questa zuffa verbale è stata la Commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale, presieduta dal leghista Riccardo Lanzo. L’argomento al centro del dibattito è la riforma della legge elettorale di fronte alla quale le opposizioni hanno alzato le loro barricate e ora sono pronte a bloccarla a colpi di emendamenti ostruzionistici.

Mentre l’ex grillina Francesca Frediani (ora in Unione popolare) aveva la parola, il numero uno di Fratelli d’Italia Paolo Bongioanni è uscito per proporre (dice lui) una mediazione al capogruppo della Lega Alberto Preioni, palesando così il poco interesse per l’intervento della collega. Lei, offesa, a quel punto lo ha apostrofato in malo modo dandogli del “cafone”. A quel punto gli animi si sono surriscaldati e la miccia l'ha accesa la capogruppo pentastellata Sarah Disabato: “Sei un maleducato”, ha detto all'indirizzo di Bongiovanni, il quale trattenendo a fatica quello stile cameratesco che lo contraddistingue ha evitato di mandarla a quel paese limitandosi a un non meno insolente “Fatti furba”.

Immediata l’indignazione collettiva, capitanata da Monica Canalis del Pd la quale ravvisa la causa di tutto ciò nel sempiterno “fascismo” che, dice lei, “c’è ancora”. Bongioanni minaccia querela, i toni si alzano e la baruffa è servita.

Le quattro donne delle minoranze (Frediani, Disabato, Canalis e Silvana Accossato della Sinistra) intinta la penna nel curaro redigono una nota colma di sdegno: «La festa della donna in Consiglio regionale è stata festeggiata tra insulti, umiliazioni e dileggio nei riguardi delle Consigliere dei partiti di minoranza».

Alle 18 la seduta si conclude. Ora la riforma del centrodestra potrà essere richiamata in aula dove l'attendono 320 emandamenti ostruzionistici sulla modifica dello Statuto con l'introduzione della figura dei sottosegretari e altri 390 sulla seconda versione della legge elettorale.

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