Mafie: Giornata vittime, figlia Bruno Caccia, vogliamo verità

"Per il trentennale della morte di mio padre (Bruno Caccia, ndr) avevamo chiesto, oltre alla memoria, anche di dare una svolta alla ricerca della verità che era ferma. Siamo al quarantennale: in questi dieci anni poco è cambiato”. Così a LaPresse Paola Caccia, figlia del magistrato Bruno Caccia, ucciso il 26 giugno 1983 a Torino. Caccia è stato il primo (e unico) magistrato ucciso nel nord Italia dalla criminalità organizzata. Il 21 marzo, in occasione della XXVIII Giornata per la memoria e l’impegno per le vittime innocenti delle mafie, Paola Caccia sarà a Milano con altri familiari per la manifestazione nazionale organizzata da Libera, associazioni nomi e numeri contro le mafie. “Ormai ci interessa più che altro la verità storica, con l’aiuto di giornalisti, ricercatori, attraverso altri processi possiamo ancora trovare elementi utili a ricostruire l’accaduto”, dice ancora. Per l’omicidio di Bruno Caccia sono stati condannati, con conferme in Cassazione, Rocco Schirripa, accusato di aver partecipato al delitto, e Domenico Belfiore, come mandante.

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