PALAZZI ROMANI

Terzo polo in fiamme, Renzi pompiere:
"Il progetto è vivissimo, non litighiamo"

Il leader di Italia Viva getta acqua sul fuoco e assicura: "Dopo la nascita del nuovo partito quelli vecchi si scioglieranno". Oggi Calenda riunisce il comitato politico. Napoli: "Se salta tutto nessuno potrà considerarsi incolpevole"

“Sono nella fase zen... Il progetto del Terzo Polo è talmente importante che non vale la pena di litigare. Io la penso così”. A poche ore dalla buriana Matteo Renzi getta acqua sul fuoco delle polemiche. “È tutto già deciso, la tempistica è decisa”. Italia Viva si scioglie a giugno? “Quando si è fatto il congresso, quando nasce il partito nuovo si sciolgono quelli vecchi”. Ci sarà un contendente renziano al congresso? “Io non lo sono. Io ho preso l’impegno di fare un passo di lato e do una mano dall’esterno. Ho fatto un passo indietro perché il progetto parta”. Ma il progetto è ancora vivo? “Il progetto è vivissimo e lotta insieme a noi”.

Insomma, l’ex premier cerca di scacciare l’immagina di sfasciafamiglie che molti – a partire dai promessi sposi di Azione – gli hanno cucito addosso. Oggi Carlo Calenda riunisce il comitato politico del Terzo polo. “Certo che Italia viva va”. Fonti di primissimo piano confermano alla Adnkronos la partecipazione della delegazione di Italia viva alla riunione. Lo stesso leader di Azione, dopo l’annuncio della convocazione dell’organismo, aveva lanciato l’allarme: “Ogni due secondi esce una dichiarazione più o meno insultante di un dirigente/parlamentare di Italia Viva. Ricordo pacatamente che abbiamo una riunione alle 18.30 per discutere di una questione di merito cruciale. Cerchiamo di arrivarci. Pace e bene”. Sul tavolo la questione del finanziamento (non sembri una cosa ignobile, visto che chi governa i cordoni della borsa nei fatti decide anche il sostegno alle candidature) e la “contendibilità” della leadership (Renzi avrebbe meditato di mandare in campo Luigi Marattin facendo imbufalire Calenda).

In mattinata, il partito di Renzi aveva chiarito: “Italia Viva conferma il proprio via libera al progetto partito unico democratico dal basso, senza bisogno di alcun ultimatum utili a livello mediatico ma totalmente surreali". Il Comitato politico del Terzo polo è presieduto da Calenda e da Elena Bonetti. Renzi, formalmente, non ne fa parte. Per Iv ci sono Teresa Bellanova, Ettore Rosato, Maria Elena Boschi, Davide Faraone e Luigi Marattin, che voci insistenti ieri davano come possibile sfidante renziano alla leadership del nuovo partito. Per Azione Mara Carfagna, Maria Stella Gelmini (che per ora smentiscono le voci di un loro ritorno nella casa del padre,Silvio Berlusconi), Mario Raffaelli, Enrico Costa, Andrea Mazziotti. Vi siedono anche i capigruppo Raffaella Paita e Matteo Richetti.

“Se la nascita del Terzo Polo dovesse risolversi in un fallimento, il bipolarismo diventerà ineluttabile”. Ad affermarlo è Osvaldo Napoli, presidente di Azione in Piemonte e probabile candidato al vertice della Regione in caso di corsa in solitaria. “Far nascere un partito di tipo novecentesco, con le sue sezioni e i suoi organismi, in una parola un partito davvero democratico nella sua organizzazione, è un’impresa affascinante e insieme temeraria. Ma è quella che serve all’Italia e alla politica priva di ossigeno. Calenda e Renzi stanno osando qualcosa di inimmaginabile dopo il collasso dei partiti nel 1993. Per tutte queste ragioni, Calenda e Renzi devono trovare un’intesa a questo punto indispensabile per non deludere gli italiani che ci hanno votato e quelli che sono pronti a farlo. Le polemiche di queste ore non aiutano, ma un fallimento del progetto non lascerebbe nessuno nel ruolo di incolpevole”.

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