PALAZZI ROMANI

Camera, la maggioranza va sotto: respinto lo scostamento di bilancio

Alla votazione erano assenti 25 deputati del centrodestra. Il mancato via libera non consente di approvare le risoluzioni sul Def. Esultano le opposizioni: "Siete degli incapaci. Meloni salga al Quirinale". Lupi: "Bocciatura errore, non segnale politico". L'irritazione di Giorgetti

L’aula della Camera ha respinto la risoluzione di maggioranza che autorizza lo scostamento di bilancio per 3,4 miliardi nel 2023 e 4,5 miliardi nel 2024. Il provvedimento doveva passare a maggioranza assoluta, quindi con almeno 201 voti a favore, obiettivo che la maggioranza ha mancato per sei voti, avendo ottenuto 195 voti favorevoli, 19 contrari e 105 astenuti. L’opposizione ha accolto l’esito con un applauso. Il mancato via libera allo scostamento di bilancio non consente di votare le risoluzioni sul Def. Al momento della bocciatura, mentre il vicepresidente di turno Fabio Rampelli (FdI), cercava di capire quanto accaduto, con i funzionari di Montecitorio, dai banchi delle opposizioni si sono partiti grida di gioia e applausi. “Colleghi... capisco l’euforia dell’opposizione”, ha detto Rampelli richiamando all’ordine. A seguito della mancata autorizzazione, non si è proceduto al voto sulle risoluzioni al Def. La seduta è stata quindi interrotta temporaneamente. Poco prima, la risoluzione di maggioranza era stata approvata dal Senato con 110 sì, 59 no e 4 astensioni.

Subito dopo il no della Camera allo scostamento di bilancio, le opposizioni sono partite all’attacco. “La maggioranza ha fallito. Gli italiani non si meritano questo spettacolo indecoroso di questa maggioranza”, ha detto Chiara Braga, capogruppo del Pd. Francesco Silvestri del M5s rincara la dose: “Siete degli incapaci: dite ai percettori di reddito di cittadinanza di andare a lavorare. Ma veniteci voi a lavorare. Il presidente Meloni vada subito al Quirinale a farsi guidare. State creando una instabilità finanziaria che non possiamo permetterci”. Durissima la pentastellata Chiara Appendino: “Era evidente a tutti che il Governo fosse in confusione, ma era difficile immaginare che raggiungessero un punto basso come bocciare il Def. Ora dicono che non ci sono problemi politici e sono solo inesperti: ma non erano pronti?”.

Dalla maggioranza si tende a derubricare quanto accaduto. Per Maurizio Lupi (Noi Moderati) si è trattato di “inesperienza, non c'è dietro alcun segnale politico”. “Nessun problema politico, è che i deputati o non sanno o non si rendono conto”, ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti uscendo dall'aula della Camera, visibilmente irritato. “Con il taglio del numero dei parlamentari il numero dei parlamentari in missione perché impegnati al governo incide maggiormente, specie quando ci sono voti con maggioranze qualificate. Per fortuna il problema si risolve ma occorre convocare un nuovo Consiglio di ministri, che approvi una nuova relazione con un nuovo scostamento diverso anche solo di un euro. Il problema che questo scostamento serviva a tagliare il cuneo fiscale sin da maggio”, ha concluso l’ex ministro Lupi.

Sono stati 25 i deputati di maggioranza che non hanno partecipato alla votazione. Scorrendo i tabulati si evince che il gruppo con più assenti è stato quello della Lega (11), seguito da Forza Italia (9) e cinque di Fratelli d’Italia. La conferenza dei capigruppo della Camera è stata immediatamente convocata. Ecco i nomi dei 25 deputati del centrodestra che non hanno partecipato al voto sullo scostamento di bilancio. Gli assenti ingiustificati di FdI sono: Gianluca Caramanna, Beatriz Colombo, Andrea de Bertoldi, Carlo Maccari e Carmine Raimondo. Di Forza Italia: Giovanni Arruzzolo, Deborah Bergamini, Marta Fascina, Raffaele Nevi, Andrea Orsini, Francesco Rubano, Gloria Jotti Saccani, Fabrizio Sala e Luca Squeri. E della Lega: Antonio Angelucci, Davide Bergamini, Umberto Bossi, Virginio Caparvi, Andrea Giaccone, Elisa Montemagni, Rossano Sasso, Valeria Sudano, Luca Toccalini, Edoardo Ziello e Gianpiero Zinzi

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