SANITÀ

Spesa farmaceutica alle stelle.
In Piemonte costa 1,6 miliardi

Sfondato il tetto dei 20 miliardi a livello nazionale. Forte aumento dal 2021 all'anno successivo. Il sistema piemontese entro i limiti. Un progetto per migliorare la distribuzione dei medicinali ed evitare sprechi negli ospedali. Icardi: "Potremmo ridurre i costi del 7%"

Lo scorso anno, come attestano i recenti dati dell’Aifa, la spesa del servizio sanitario nazionale per i farmaci ha sfondato il tetto dei 20 miliardi con un incremento importante rispetto al 2021. E in quella cifra complessiva che ammonta a 20.504 milioni rispetto ai 19.465 c’è anche la spesa del Piemonte che, in base alle ultime stime, somma circa un miliardo per i farmaci utilizzati negli ospedali a 600 milioni impiegati sul territorio. Una cifra notevole, così come lo è stato l’aumento nel giro di dodici mesi (pur dovendo tenere conto degli effetti della pandemia), su cui in Regione si sta ragionando soprattutto per quanto riguarda il fronte ospedaliero con una serie di interventi oggi allo studio.

Restando sull’analisi dell’Agenzia italiana del farmaco, ci sono alcune voci che portano a definire il Piemonte se non proprio virtuoso, certamente tra le regioni meno sbilanciate rispetto alla media nazionale. Partendo dal numero di ricette pro capite calcolato sul periodo di un mese, in Piemonte ci si ferma a 0,7 contro una media nazionale di 0,8, ma anche rispetto a dati decisamente più elevato come una ricetta pro capite della Calabria o lo 0,8 dell’Emilia-Romagna. Scarti di un decimale che, però, in valori assoluti compongono numeri e costi tutt’altro che irrilevanti. La stessa spesa mensile pro capite, ottenuta dividendo il totale con il numero di abitanti, vede i piemontesi costare 10 euro tondi, decisamente meno rispetto ai 12,4 della Lombardia, ma assai di più del Veneto dove ci si ferma a 8,4 euro.

Eccetto che in Calabria e in Campania, dal 2021 al 2022 sono aumentate le prescrizioni. Il sistema sanitario piemontese due anni fa ha chiuso con 38.056.890 ricette salendo lo scorsi anno a 38.932.623 con una variazione pari al 2,3% rispetto alla media di 2,1. Promozione per quanto riguarda il rispetto del tetto fissato per la spesa farmaceutica convenzionata: a fronte della soglia del 7% sul fondo sanitario regionale il Piemonte non ha superato il 5,65%, mentre finiscono sottolineate in rosso nella tabella regioni come Lombardia, BasilicataAbruzzo, Campania,Puglia, Calabria e Sardegna, tutte oltre il tetto fissato. E a proposito di tetto, anche da questi ultimi dati emerge come i problemi maggiori per quanto riguarda il contenimento della spesa nei limiti fissati si verifichino sul fronte ospedaliero. 

Sulla razionalizzazione della spesa farmaceutica negli ospedali sta lavorando la Regione Piemonte. “Si tratta di un progetto con Poste Italiane, ma ci basiamo anche su uno studio del Politecnico – spiega l’assessore alla Sanità Luigi Icardi – per migliorare la logistica distributiva e consentire quei controlli sull’ottimale utilizzo dei farmaci che se è possibile a livello territoriale con le ricette e tutta la filiera informatica, non lo è altrettanto per la rete ospedaliera”. Questione di cui si occuperà l’Azienda Sanitaria Zero. “Con un sistema del genere – aggiunge Icardi – si stima un possibile risparmio di circa il 7% rispetto alla spesa attuale”. 

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