Torino scende in piazza per la tutela della salute pubblica

Mancano 2 giorni a quella che secondo gli organizzatori dovrebbe diventare una delle più partecipate manifestazioni pubbliche degli ultimi tempi in Piemonte, la Marcia della Salute di sabato a Torino, circa 3 chilometri da piazza Carducci al Palazzo della Regione in via Nizza. Promossa, in modo capillare, e con un crescendo di incontri, conferenze stampa e volantinaggi, dal 'Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure' formato un paio di mesi fa, da 57 associazioni, tra cui Cgil e Anaoo, gli Ordini dei Medici, Psicologi, Biologi, infermieri, Nursing Piemonte, Tribunale dei diritti del malato. "Non una manifestazione sindacale - spiega Giorgio Airaudo - ma ben di più perché la sanità pubblica è qualcosa che tocca tutti, proprio tutti. Questo è un momento in cui, grazie al Pnrr, ci sono i soldi per cambiare il futuro della sanità piemontese e anche nazionale. Se non lo si vuole fare è per una chiara linea politica in un paese in cui è più che raddoppiato il numero di cittadini che ricorre a cure private a pagamento, mentre molti ormai ci rinunciano. Noi speriamoche questo nostro appuntamento, che è l'inizio di un percorso che non intendiamo mollare fino a quando otterremo dei risultati congrui, sia di stimolo anche per sollevare la questione sanitaria a livello nazionale, in un paese in cui è prevista per i prossimi 5 anni la diminuzione degli investimenti nella sanità pubblica passando dal 6,7% del pil al 6,2 % quando in Germania e in altri paesi sono stati aumentati anche oltre il 10%. Da noi la pandemia non ha insegnato nulla e si continua a tagliare il budget sulla pelle delle persone". Alla base di tutto, è stato spiegato, c'è una cronica mancanza di personale di almeno 9.000 professionisti in Piemonte tra cui 2.000 dirigenti medici ospedalieri e medici di Medicina Generale e 7.000 professionisti (di cui 4.000 infermieri) oltre ad altri 2.000 operatori per far funzionare le Case della Salute e gli ospedali di comunità finanziati dal Pnrr.

Davanti alla sede della Regione Piemonte verranno anche posizionati 4 gazebi per effettuare visite simboliche ai cittadini presenti, misurazioni di pressione e altri servizi. "Faremo anche simulazioni di rianimazione cardiovascolare su un manichino - ha aggiunto Chiara Rivetti, segretario di Anaoo Piemonte - per mandare due messaggi: che noi medici interveniamo su tutti i cittadini senza chiedere nome, cognome, conto bancario o prevenienza geografica, come se fossero manichini senza nome, e che la sanità pubblica è agonizzante, ma si può rianimare come si rianima un paziente infartuato sul quale si lavora senza mollare mai un attimo". Claudio Delli Carri, segretario di Nursing Up ha sottolineato come gli infermieri piemontesi abbiano un residuo di circa 1.200.000 ore di lavoro straordinario e circa 150.000 giornate di ferie non godute. "L'esternalizzazione di molti servizi - ha aggiunto - ha reso la vita negli ospedali un incubo per lavoratori e pazienti e ha portato a tagliare un numero di operatori pari ai dipendenti di due aziende sanitarie, oltre 3.000 persone". Massimo Esposito, della Funzione Pubblica della Cgil, ha sottolineato come "all'Arpa sia stato tagliato oltre il 30% del personale e come si stia perdendo il concetto di prevenzione". "Se manca il personale per fare i controlli su aria, acque dei fiumi, suolo, animali, rifiuti tossici - ha spiegato - viene a cadere uno dei pilastri della prevenzione della salute, con rischi abnormi per la qualità futura della vita dei cittadini". Airaudo e tutti i presenti alla conferenza stampa di oggi hanno infine sottolineato come la manifestazione di sabato non abbia un colore politico e come sarebbe auspicabile partecipassero cittadini e politici di ogni colore politico, "anche il presidente Cirio e l'assessore Icardi". "Qui - ha concluso - è in ballo il futuro del paese. Qui si parla della vita di tutti noi in un momento storico che vede invecchiare molto la popolazione, nonché il rischio di nuove patologie legate anche al cambiamento climatico".

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