All'Aie si chiude l'era Levi, a settembre l'assemblea

Finisce l'era Levi all'Aie. Il comitato di presidenza dell'Associazione italiana editori ha avviato oggi le procedure per individuare il nuovo presidente, che sarà eletto nella prossima assemblea di settembre, destinato a prendere il posto di Ricardo Franco Levi che ha già svolto tre mandati. In realtà - a quanto si apprende - dopo la nomina di Levi a commissario straordinario del governo per l'Italia ospite d'onore alla Buchmesse 2024 da parte del governo Draghi, nel marzo 2022, si era valutata l'ipotesi di prorogarne eccezionalmente il mandato fino alla fiera di Francoforte. Una possibilità tramontata dopo le polemiche delle ultime settimane che hanno travolto Levi, già sottosegretario del governo Prodi nel 2006. Prima è scoppiato il caso della partecipazione del fisico Carlo Rovelli alla stessa Buchmesse. Levi - ha raccontato lo stesso Rovelli - lo aveva invitato, poi gli aveva ritirato l'invito - alla luce dell'intervento del fisico sul palco del concertone del primo maggio in cui aveva attaccato, pur senza nominarlo, il ministro della Difesa Crosetto - nel timore che a Francoforte potesse esplodere nuovamente la polemica. Di fronte alla rivolta del mondo della cultura e dell'editoria - e non solo - Levi aveva poi fatto dietrofront, archiviando poi il caso al Salone del Libro di Torino dove aveva ammesso l'"errore". Qualche giorno fa il nuovo caso: Libero ha scritto che il figlio di Levi lavora nella società belga Ifc Next che cura la comunicazione per l'Italia alla Buchmesse 2024, società scelta, si è difeso Levi, "in assoluta trasparenza". Ma essendo stata messa in dubbio la sua correttezza professionale, ha sottolineato, ha rassegnato le dimissioni da commissario straordinario per la fiera nelle mani del ministro della Cultura Sangiuliano, che ha a sua volta invocato "discontinuità". Levi resta intanto presidente della Fep, la Federazione degli editori europei.

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