Carabinieri: Di Stasio, le nostre caserme case della legalità

"Chi bussa ha bisogno di attenzione e di aiuto: e dai noi deve trovare attenzione e aiuto. Chi bussa alle nostre caserme, bussa, come qualcuno ha detto, alle case della legalità". Così il comandante della legione carabinieri Piemonte e Valle D'Aosta, generale Antonio Di Stasio durante il suo intervento per le celebrazione per il 209/o anniversario della nascita dell'Arma, che si è tenuto allo stadio Primo Nebiolo a Torino. "Sappiamo bene - ha aggiunto Di Stasio - che il nostro compito non sarà mai esaurito fino a quando anche un solo delitto resterà impunito, anche un solo criminale sarà libero di agire e anche un solo cittadino non si sentirà sicuro per la strada o nella propria casa". A dimostrazione di questo il generale ha sottolineato "gli oltre 1.600 arresti in flagranza di reato e i 1.300 provvedimenti di custodia cautelare eseguiti su ordine dell'Autorità Giudiziaria, ma, soprattutto, i quasi 240.000 servizi di pattuglia svolti quest'anno in ogni dove, percorrendo migliaia di chilometri al giorno ed effettuando decine di interventi quotidiani". "La festa dell'Arma non è una festa di pochi, ma al contrario una festa di tutti, perché più che espressione di una società noi carabinieri siamo figli stessi della società". Tra gli ospiti delle celebrazioni oltre ai rappresentati delle istituzioni civili e militari, c'erano anche i genitori di Mauro Glorioso, lo studente palermitano ferito gravemente ai Murazzi, colpito da una bicicletta, lanciata da un gruppo di giovani, arrestati dai carabinieri. 

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