SCENTRATI

Costa commissario di Azione per fermare l'emorragia

Toccherà al deputato di Mondovì traghettare il partito piemontese fino alle regionali ed europee del prossimo anno (e non la collega di Giaveno Ruffino che tanto ci sperava). Ai suoi confida: "Non c'è ancora nessun accordo. Calma e gesso, pensiamo a riorganizzarci"

Da ieri Enrico Costa è il commissario di Azione in Piemonte. Come anticipato dallo Spiffero l’ex ministro e deputato è stato nominato da Carlo Calenda per traghettare il partito fino alle prossime elezioni regionali ed europee dopo le dimissioni di Gianluca Susta, in dissenso con la decisione del leader di far saltare il tavolo con Matteo Renzi. Che succederà adesso? Di fronte alle preoccupazioni della parte di segretari provinciali vicini al centrosinistra, Costa ha tenuto a precisare che nessuna decisione sulle alleanze è stata presa e, pur conoscendo tutti i rapporti di lunga data che lo legano ad Alberto Cirio, predica prudenza. 

“La questione verrà affrontata dopo l’estate direttamente con Calenda e con gli organi regionali e nazionali” ha fatto sapere Costa. Intanto, lui si concentra sulle questioni organizzative, a partire dalla necessità di rimettere in moto il partito, scosso dalle tante defezioni, a partire da quella del numero uno piemontese. Con chi ha avuto modo di parlargli ha ribadito la stima nei confronti di Susta che, anche nella rottura, “ha mostrato di essere un signore”. Parole dettate anche dalla necessità di bloccare l’emorragia nel partito e lasciar calmare le acque proprio ora che in Azione c’è chi è pronto a scommettere che, dopo le dimissioni da segretario, Susta sia sul punto di lasciare definitivamente il partito. Tra i musi lunghi delle ultime ore si segnala pure quello della parlamentare di Giaveno Daniela Ruffino che, dopo aver ottenuto una candidatura blindata a Montecitorio all’indomani del salto della quaglia da Forza Italia, pare si aspettasse la guida del partito.

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